AMADEI, Leonetto
Uomo politico e giurista, nato a Serravezza (Lucca) il 7 agosto 1911. Nel 1945, rientrando dalla prigionia come ufficiale decorato sul campo per i combattimenti contro i Tedeschi nell'isola di Lero (Egeo), riprende la professione di avvocato e inizia l'attività politica nel Partito socialista. Deputato all'Assemblea Costituente per il PSI, fa parte della Commissione dei 75. Eletto deputato in tutte le legislature successive, è presidente della Commissione Giustizia della Camera (1958) e partecipa ai governi di centro-sinistra come sottosegretario al ministero dell'Interno (1963-1968) e al ministero della Giustizia (1968-69). Dal giugno 1972 è giudice costituzionale, relatore di importanti sentenze in materia di lavoro e legislazione sociale.
Dal 1979 al 1981 è presidente della Corte Costituzionale, dopo un triennio di prevalente impegno della Corte nello svolgimento del primo e unico processo di accusa contro dei ministri (il cosiddetto processo Lockheed). Si trova, quindi, a gestire con difficoltà un pesante accumulo di questioni pendenti di legittimità costituzionale, per le quali non ritiene di dover far ricorso a procedimenti decisionali sommari. Sotto la sua presidenza la Corte (1981) fa argine alle molteplici richieste referendarie dei radicali dichiarando, tra l'altro, inammissibili − per mancanza dei requisiti di chiarezza e univocità del quesito o perché riguardanti materia oggetto di convenzione internazionale − i referendum abrogativi sulla caccia, sulla liberalizzazione delle droghe leggere e sulle centrali nucleari, e consentendo invece quello sull'aborto.