Torre Nilsson, Leopoldo
Regista cinematografico argentino nato a Buenos Aires il 5 maggio 1924 e morto ivi l'8 settembre 1978. Fu tra gli ispiratori della modernizzazione del cinema del suo Paese e introdusse la pratica di un linguaggio d'autore, profondamente letterario, da una parte debitore del cinema europeo del dopoguerra, dall'altra teso a costruire un percorso stilisticamente autonomo e originale. Nel 1973 vinse l'Orso d'argento al Festival di Berlino con Los siete locos.
Figlio di Leopoldo Torres Ríos, uno dei più noti registi nell'Argentina degli anni Trenta e Quaranta, sin da adolescente iniziò a frequentare il mondo del cinema, spinto dal padre che lo scelse anche come assistente alla regia a quindici anni in Los pagarés de Mendieta (1939). Negli anni successivi lavorò, come assistente regista o sceneggiatore, in altri diciotto lungometraggi quasi tutti diretti dal padre stesso. Esordì nella regia con il cortometraggio El muro (1947), autoprodotto grazie a una vincita a carte, che denota evidenti influenze del Surrealismo cinematografico, nonché l'intenzione del giovane regista di emanciparsi dallo stile del genitore, legato al melodramma e al film musicale argentino. Dopo altri due film diretti con il padre, El crimen de Oribe (1950) e El hijo del crack (1953), in cui già si nota l'interesse di T. N. per personaggi tormentati e intellettuali, esordì nel lungometraggio con Días de odio (1954), basato sul racconto di Jorge Luis Borges Emma Zunz e sceneggiato con lo stesso scrittore, che ottenne un notevole riscontro critico per la capacità del giovane regista di trasfigurare in chiave cinematografica la scrittura visionaria di Borges. Dopo La Tigra (1954) e Para vestir santos (1955), T. N. diresse Graciela (1956), opera per la quale collaborò per la prima volta con la scrittrice Beatriz Guido, sceneggiatrice di gran parte dei suoi film, che divenne poi sua moglie. Nel film emerge quella che sarà una tendenza costante del suo cinema: descrivere, attraverso uno sguardo femminile, la decadenza e i limiti del mondo altoborghese argentino. Nel 1957 La casa del ángel presentato al Festival di Cannes contribuì a far conoscere il regista nei circuiti internazionali. Il linguaggio elaborato e decadente di T. N., in cui il bianco e nero costruisce spazi sempre più soffocanti e i personaggi sembrano vivere in un tempo sospeso e lontano dalla storia, si sviluppò anche nei film successivi; El secuestrador (1958), La caída (1959), Fin de fiesta (1960) e La mano en la trampa (1961) sono tutte opere in cui la collaborazione con la Guido rivela un percorso stilistico omogeneo, dove i dialoghi, la recitazione e la particolare illuminazione degli interni mostrano l'intenzione di restituire allo spettatore un'immagine deformata e inquietante del mondo borghese. Nel corso degli anni Sessanta T. N. potenziò il suo stile raffinato e basato su una personale rielaborazione delle forme espressive del cinema d'autore europeo. Quindi, anche in seguito alla tendenza in atto nel cinema argentino di recuperare forme e personaggi della storia nazionale, diresse una serie di film immersi nella storia e nella cultura argentina, come Martín Fierro (1968), tratto dal poema omonimo di J. Hernández, El Santo de la espada (1970) e Güemes, la tierra en armas (1971). Sempre più interessati a sviluppare in senso espressivo il rapporto tra cinema e letteratura, negli ultimi anni T. N. e la Guido lavorarono con scrittori come R. Arlt e M. Puig ‒ in Los siete locos e in Boquitas pintadas (1974), premiato al Festival di San Sebastián ‒ per realizzare poi due film, La guerra del cerdo (1975) e Piedra libre (1976), che, per l'atmosfera e l'inquietudine che li attraversano, costituiscono quasi un'anticipazione dell'ultima dittatura militare del marzo del 1976. Proprio l'avvento di tale dittatura impedì di fatto a T. N. di lavorare ancora nel cinema; il suo ultimo progetto, Fiebre amarilla, rilettura metaforica della situazione politica del Paese, è stato realizzato soltanto nel 1982 dal figlio Javier Torre. Nel 1985 J.M. Conselo ha invece raccolto le interviste a T.N. nel libro dal titolo Torre Nilsson por Torre Nilsson.
J.A. Martin, Los films de Leopoldo Torre Nilsson, Buenos Aires 1980; M. Martin, El Gran Babsy. Biografia novelada de Leopoldo Torre Nilsson, Buenos Aires 1993; Leopoldo Torre Nilsson. Una estetica de la decadencia, a cura di M. del C. Vieites, Buenos Aires 2002.