Fotografo statunitense (n. New York 1943). Ha iniziato la sua attività come free lance alla fine degli anni Sessanta, portando avanti una ricerca sulle immagini, talora organizzate in sequenze, dove ha privilegiato situazioni artificiali, grottesche e surreali. La fotografia usata come mezzo di critica e di allusione alle contraddizioni della società americana è stata fondamentale per alcuni tra i suoi lavori più significativi: Fictcrypto-krimsgraphs (1975) e Idiosyn-cratic pictures (1982). Negli anni Ottanta il suo lavoro si è formalizzato in immagini che, parodiando il linguaggio dei media, ne condannano sarcasticamente le ambiguità. Elaborate elettronicamente, le sue foto diventano palesi strumenti di denuncia politica (The decline of the left, 1997). Presenti in diverse esposizioni internazionali, i suoi lavori sono entrati a far parte di importanti collezioni pubbliche. Da ricordare: Digital frontiers, photography's future at Nash editions, a Monterey, California (1999); Photographs for sick kids, a Edimburgo (2001); Revelation: Cristo nella fotografia, a Gerusalemme (2002); La Collection M+M Auer, une histoire de la photographie, a Ginevra (2004).