Pittore e miniatore (n. Verona 1445 circa - m. 1529). Secondo Vasari, fu discepolo di Vincenzo di Stefano. Partito da esperienze tardogotiche, si evolse nel tempo verso il classicismo di A. Mantegna e i modi di J. Bellini. Nel 1465 lavorò per i monaci olivetani di Verona e successivamente miniò i corali del monastero di Monteoliveto Maggiore (1467-69, conservati nel duomo di Chiusi) e quelli della libreria Piccolomini a Siena (1470-76), ove si riscontrano scambievoli influenze con Gerolamo da Cremona e la scuola senese. Tra i suoi dipinti notevole il S. Sebastiano a Brera (già in S. Domenico di Ancona), che rivela la conoscenza di A. Rizzo e di Antonello da Messina e nello sfondo paesistico, con un canale, ci rammenta il soggiorno di L. a Venezia. Nell'Adorazione dei Magi (duomo di Verona) è stato riconosciuto da alcuni critici un influsso nordico, renano. Tornato di nuovo (1488) a Verona, dipinse, fra l'altro, la cappella Bonaversi in S. Anastasia.