Scrittore romeno (Târlişina, Năsăud, 1885 - Valea Mare, Piteşti, 1944). Esordì con raccolte di novelle: Frământări ("Tormenti", 1912); Golanii ("I vagabondi", 1916); Răfuiala ("La resa dei conti", 1919); Calvarul ("Il Calvario", 1919). Grande successo ebbe il romanzo Ion ("Giovanni", 1920), quadro di vita sociale in un villaggio transilvano. Seguì Pădurea spânzuraṭilor ("La foresta degli impiccati", 1922), che ha per tema il conflitto mondiale ed è uno fra i migliori romanzi psicologici della letteratura romena; i romanzi Ciuleandra (1927) e Crăişorul ("Il principino", 1929) dimostrano notevole forza epica, al pari di Răscoala ("La rivolta", 1932), vasto affresco delle sommosse contadine del 1907. Discrete le due commedie Plicul ("La bustarella", 1923) e Apostolii ("Gli Apostoli", 1926). Morì suicida.