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BORRASSA, Lluis

di J. Yarza Luaces - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)
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BORRASSÀ, Lluís

J. Yarza Luaces

Pittore catalano, esponente del Gotico internazionale, nato probabilmente a Gerona, in data imprecisata, e morto il 20 novembre 1426. A Gerona figura come il più importante di una lunga dinastia di pittori, dei quali però è perduta ogni opera. B. compare come 'pittore di Gerona' in documenti del 1380, quando restaura una vetrata della cattedrale della città, del 1383, quando firma il contratto per un retablo del monastero di Santa Clara a Barcellona, e del 1388, quando viene chiamato da Giovanni I di Aragona per lavorare a Saragozza in occasione della festa per la sua incoronazione. Tra il 1388 e il 1391 B. lavora come pictor Gerunde a un retablo per la chiesa di Sant Feliu di Gerona. Mentre sono stati attribuiti a B. diversi dipinti datati tra il 1385 e il 1390, non si conserva nessuna delle opere documentate, se si eccettua l'attribuzione del disegno di alcune vetrate della cattedrale di Gerona. Nel 1389 B. viene pagato per l'esecuzione del retablo maggiore della chiesa dei Francescani di Tarragona; a testimoniare la sua fama è la considerevole cifra che gli viene versata, analoga solo a quella guadagnata in quel periodo in Catalogna da alcuni dei fratelli Serra. Si conservano diversi contratti per il complesso di Vilafranca (Barcellona), ma non quello da cui B. dovrebbe risultare autore del retablo conservato a Sant Francesc de Vilafranca, che invece gli viene attribuito. Nel 1400 il pittore riscosse centoventitré libbre lunghe per l'allestimento di un intermezzo, commissionatogli dalla Corporazione dei fabbricanti di freni, per le feste che si celebravano in onore della regina Maria d'Aragona; si trattava probabilmente di fornire modelli per carri e maschere e anche di dipingere alcuni di essi. Nello stesso anno Garcia Ruiz, mercante della lontana città di Burgos, gli commissionò per sessanta fiorini aragonesi (trentatré libbre) un retablo. Il 26 gennaio 1402 firma infine il contratto per il retablo della chiesa di Santa Maria de Copons; è questa la più antica opera di B. tutt'ora conservata (Valenza, Coll. Montortal), priva però del pannello centrale, dedicato al tema dell'Annunciazione (Madurell i Marimón, 1949-1952). Dopo la morte di Pere Serra (1405-1408 ca.), B. divenne il pittore senz'altro più famoso di Catalogna, cui furono riservate le più importanti commissioni (Yarza Luaces, 1986, pp. 382-388). Nel 1407 gli venne affidata l'esecuzione di un retablo per il monastero di Sant Miquel de Fluvià (Gerona), in precedenza commissionato a suo padre Guillem, ormai morto; dal 1410 lavorò a un'opera importante, il retablo di Sant Antoni Abad per la cattedrale di Manresa: ne è probabilmente parte superstite il Seppellimento di Cristo, oggi inserito nel retablo dello Spirito Santo di Pere Serra. Tra il 1411 e il 1413 B. portò a termine in situ una delle sue opere più importanti, il retablo di Sant Pere de Terrassa, tuttora conservato in Santa Maria a Terrassa. Poco dopo accettò l'incarico di portare a termine il monumentale retablo del monastero cistercense di Santes Creus, iniziato da Pere Serra e realizzato in parte da Guerau Gener, ultimato nel 1419 (Tarragona, Mus. Diocesano; Barcellona, Mus. d'Art de Catalunya). Nel 1415 B. portò a compimento il retablo di Santa Clara di Vich, forse la sua opera più importante (Vich, Mus. Arqueologic-Artistic Episcopal), e tra il 1416 e il 1418 eseguì il retablo di Sant Miquel, per la chiesa del monastero di Sant Miquel de Cruïlles (Gerona, Mus. Diocesano), in cui si individua anche la mano della bottega.Con l'aiuto della bottega vennero portati a termine numerosi incarichi, spesso costosi: tra gli altri nel 1417 i retabli della chiesa parrocchiale di Gurb (ne rimangono alcune parti a Vich, Mus. Arqueologic-Artistic Episcopal) e di Seva, nel 1419 il retablo di Sant Llorenç de Morunys e nel 1423 quello di Sant Esteve de Palautordera (i resti sono conservati rispettivamente a Soolsna, Mus. Diocesano, e a Barcellona, Mus. Diocesano).B. è stato considerato l'iniziatore in Catalogna del Gotico internazionale, sulla base sia delle opere documentate, che sono peraltro tarde, sia di quelle anteriori, attribuitegli però solamente su base stilistica. Dai documenti non sembra che B. abbia avuto esperienze fuori della Catalogna e si può dunque supporre che il suo apprendistato si sia svolto nella bottega del padre Guillem che, come il contemporaneo ambito artistico catalano, doveva aver risentito dell'influsso della pittura italiana. L'adesione di B. ai modi del Gotico internazionale, che non si sa a quale preciso momento della sua attività risalga, fu poi senz'altro favorita dalla conoscenza di opere straniere o dall'esame di quelle dei miniaturisti Rafael Destorrents e Joan Melec.Il retablo di Copons del 1402, pur nelle precarie condizioni di conservazione in cui è pervenuto, è da considerarsi opera ormai matura, che propone modelli che sarebbero diventati poi consueti nelle opere successive; vi si coglie evidente da un lato la continuità con i modi della scuola dei fratelli Serra, dall'altro l'assimilazione degli stilemi del Gotico internazionale; in ogni caso appare chiaro il disinteresse di B. per i problemi spaziali. Nel piccolo retablo di Guardiola, del 1404 (Barcellona, Coll. Munoz), le formule dello stile internazionale sono più evidenti; l'opera costituisce un'espressione compiuta dello stile di B., che rimarrà in seguito sostanzialmente immutato. Il Seppellimento di Cristo di Manresa (1410) è opera di grande intensità, ma in essa si evidenzia la difficoltà di B. a esprimersi in opere di grandi dimensioni. Il bellissimo retablo di Sant Pere de Terrassa del 1411 si qualifica per la splendida cromia mettendo così in risalto una delle migliori qualità di Borrassà. Il retablo di Santa Clara di Vich del 1415 - smembrato e di cui sono state proposte alcune possibili ricostruzioni (Gudiol Ricart, 1953) - è opera di grande complessità iconografica, le cui parti migliori sono caratterizzate da colori delicati e accurate composizioni nei pannelli che sovrastavano i laterali. Il terzo capolavoro di B. è rappresentato dalle pitture del retablo di Santes Creus, anche se è difficile in alcune tavole distinguere la sua opera da quella di Guerau Gener.La ricostruzione critica dell'attività di B. fu resa difficile all'inizio dalla confusione di alcune sue opere con quelle di Pere Serra (v.; Sanpere i Miquel, 1906); la prima monografia che gli fu dedicata (Gudiol i Cunill, 1925) elaborò un primo catalogo in base ai documenti. A Post (1930) e, soprattutto, a Gudiol Ricart (1953), che utilizzò l'enorme quantità di documenti pubblicati da Madurell i Marimón (1949-1952), si deve un vasto catalogo con attribuzioni stilistiche: sono state così assegnate a B. le pitture di un retablo di Parigi (Mus. des Arts Décoratifs), forse del 1385, nonché il retablo dell'Arcangelo Gabriele della cattedrale di Barcellona, collocato nella cappella omonima già nel 1390, e il raffinato retablo della Vergine e s. Giorgio della chiesa di Sant Francesc a Vilafranca, databile intorno al 1399.A B. si attribuiscono inoltre tre frammenti del retablo di Sant Julià de Vilatorta (Barcellona, coll. privata), il retablo di Sant Antoni Abad e Santa Margarida de Rubió e i frammenti del retablo di Sant Antoni Abad a Vich (Mus. Arqueologic-Artistic Episcopal), i frammenti di un altro retablo dedicato a sant Andreu, della cattedrale di Barcellona (Barcellona, coll. privata; Vich, Mus. Arqueologic-Artistic Episcopal), il retablo di Sant Joan Baptista (Parigi, Mus. des Arts Décoratifs). È molto dubbia invece l'attribuzione a B. del retablo di Sant Miquel, nella cattedrale di Anversa.

Bibl.: S. Sanpere i Miquel, Los cuatrocentistas catalanes, Barcelona 1906, I, pp. 106-172; J. Gudiol i Cunill, El pintor Lluís Borrassà, Barcelona 1925; C.R. Post, A History of Spanish Painting, II, Cambridge (MA) 1930, p. 315 ss.; J. Sutrà i Viñas, El retaule de Sant Miquel, de l'església del monestir de Sant Miquel de Cruïlles, Girona 1931; id., El retaule de la Mare de Déu de la Catedral de Tarragona, Butlletí de Centre Excursionista de Catalunya, 1935, pp. 18-31; J.M. Madurell i Marimón, El pintor Lluís Borrassà. Su vida, su tiempo, sus seguidores y sus obras, Anales y Boletín de los Museos de Arte de Barcelona 7, 1949; 8, 1950; 10, 1952; J. Gudiol Ricart, Borrassà, Barcelona 1953; P. Freixas i Camps, L'art gòtic a Girona. Segles XIII-XV, Girona 1983, pp. 176-180, 187-198; N. de Dalmases, A.José i Pitarch, Història de l'art català, III, L'art gòtic: s. XIV-XV, Barcelona 1984, pp. 210-215; J. Gudiol, S. Alcolea i Blanch, Pintura gòtica catalana, Barcelona 1986, pp. 75-86; J. Yarza Luaces, El pintor en Cataluña hacia 1400, in Artistes, artisans et production artistique au Moyen Age, a cura di X. Barral i Altet, "Colloque international, Rennes, Haute-Bretagne, 1983", I, Les hommes, Paris 1986, pp. 381-406.J. Yarza Luaces

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