Logica di Port-Royal
Denominazione con cui è nota la Logique ou l’art de penser. Contenant, outre les règles communes, pleusieurs observations nouvelles propres à former le jugement (trad. it. La logica o l’arte di pensare) di A. Arnauld e P. Nicole, pubblicata anonima nel 1662. L’opera è strettamente connessa all’insegnamento di Descartes (relativamente al problema del metodo come cuore di una nuova logica), ma è anche preoccupata di ricollegare tale insegnamento a tradizionali motivi sco- lastici e, al tempo stesso, è portatrice di nuovi interessi per i problemi del significato. L’opera costituisce un manuale di teoria della conoscenza e definisce le operazioni fondamentali dell’intelletto, e cioè: ogni conoscenza del mondo esterno avviene tramite le idee, immagini delle cose con carattere di segno; il giudizio sulle cose avviene per mezzo di proposizioni formate da soggetto (ossia l’oggetto del giudizio) e predicato (ossia l’enunciazione del giudizio); nel ragionamento le proposizioni vengono provate e verificate mediante il sillogismo (argomentazione per analogia); la connessione dei giudizi e dei sillogismi in riferimento a cose e fatti porta alla scienza grazie all’applicazione del metodo scientifico (metodo analitico-sintetico). Distinzione fondamentale è quella tra compréhension (attributi che l’idea contiene e che costituiscono la sua definizione) ed étendue (insieme dei soggetti a cui l’idea può applicarsi). Formulare un giudizio significa dunque affermare che il soggetto è compreso nell’«estensione» dell’attributo, e l’attributo nella «comprensione» del soggetto. La teoria dell’astrazione (operazione tramite la quale si tolgono gradualmente all’idea gli elementi della sua compréhension) e la legge sulla variazione proporzionalmente inversa dell’estensione e della comprensione portano gli autori a formulare concetti di grande importanza per i successivi sviluppi della logica e della grammatica.