LOGISTI (λογισταί)
Questo nome derivante dalla parola λόγος nella sua accezione di "conto, calcolo", fu dato nell'antichità classica ad alcuni magistrati il cui ufficio principale era - almeno in origine - quello di fare i conti. I logisti più noti e interessanti sono senza dubbio quelli di Atene. Nel sec. V a. C. troviamo un collegio di trenta logisti occupati a fare e a rivedere i calcoli di molte amministrazioni dello stato. Alla fine del sec. V, compiutosi, con la guerra del Peloponneso, lo sfacelo dell'impero marittimo ateniese, la carica dei logisti assume nuovo aspetto e nuovo ordinamento, e soprattutto si accentua in essi la responsabilità di rivedere la gestione amministrativa dei magistrati uscenti di carica.
Al tempo di Aristotele i trenta logisti erano ripartiti come segue: dieci λογισταί eletti a sorte fra i senatori; altri dieci λογισταί scelti pure a sorte fra tutti i cittadini e assistiti da dieci συνήγοροι; dieci εὔϑυνοι eletti ciascuno da una delle tribù e assistiti ognuno da due πάρεδροι. I primi dovevano, a ogni pritania, esaminare le amministrazioni del senato sui conti presentati loro dai singoli magistrati; i secondi giudicavano l'opera amministrativa di tutti gli altri magistrati uscenti, e, secondo i casi, li approvavano senz'altro o li deferivano a un tribunale eliastico di 501 membri da loro presieduto, dove si riesaminava la questione e si pronunciava la sentenza i terzi, infine, cioè gli εὔϑυνοι, ricevevano, entro un limitato spazio di tempo, querele e denunzie contro i magistrati già approvati dagli altri logisti, e rimandavano questi imputati o ai giudici dei demi, trattandosi di questioni private, o ai tesmoteti, per questioni di carattere pubblico. Quest'ultima specie di logisti è certo più antica dell'età di Aristotele ed ebbe, in origine, attribuzioni più ampie.
Logisti si trovano anche presso i demi attici e in altre parti della Grecia (Eubea, Cicladi, Asia Minore), mentre in diversi luoghi, l'ufficio dei logisti ateniesi è rivestito da magistrati designati con altri nomi (μαστροί a Rodi, τίται in Creta, ecc.). In età romana il titolo di λογιστής corrisponde a quello di curator civitatis. Notevole è l'ufficio del logista nell'Egitto romano, dove egli ha vaste attribuzioni d'indole amministrativa, giuridica e anche religiosa (prefettura di polizia criminale e municipale, soprintendenza al servizio postale, cura dell'annona, pratiche relative al culto, ecc.).
Bibl.: U. v. Wilamowitz, Aristoteles u. Athen, II, Berlino 1893, p. 231 segg.; E. Koch, De Atheniensium logistis, euthynis, synegoris, Zwickau 1894; Ch. Lécrivain, in Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiq. grecques et romaines, s. v. Logistae; O. Schulthess, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XII, col. 1012 segg.; G. Busolt, Griech. Staatskunde, Monaco 1920-1926, passim; B. D. Meritt, Athenian financial documents of the fifth century, Ann Arbor 1932, p. 128 segg. Per il logista egizio, v. anche F. Preisigke, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIII, col. 1020 seg.