Pittore (Ferrara 1460 - Mantova 1535). Alla formazione nell'ambito di Cosmè Tura, evidente nel S. Sebastiano (Dresda, Gemäldegalerie), si affiancò un sensibile influsso di Ercole de Roberti, al seguito del quale probabilmente si recò a Bologna già nel 1483 (pala per S. Maria delle Rondini; distrutta, a Berlino, durante la seconda guerra mondiale). Lavorò per Giovanni II Bentivoglio nella cappella di famiglia in S. Giacomo Maggiore (Vergine alla presenza della famiglia Bentivoglio, 1488; Trionfo della Fama e Trionfo della Morte, 1490) e nella cappella della rocca di Poledrano (1491). Nel 1492 eseguì la pala d'altare della cappella de' Rossi in S. Petronio rivelando, con richiami al Francia (che lavorava nella stessa chiesa), un addolcimento delle forme che andò accentuandosi grazie anche all'influenza del Perugino (Gloria della Vergine, 1501, S. Giovanni in Monte; foglio miniato con David salmodiante, nel Libro d'ore Ghislieri, Londra, British Mus., 1503; Sposalizio della Vergine, Bologna, Pinacoteca, ecc.). Dal 1506 si trasferì a Mantova dove lavorò per Isabella d'Este (Allegoria della poesia e Regno del dio Como, per lo studiolo, Louvre; ritratto di Isabella, 1508, da identificare con la Dama col cagnolino di Hampton Court). Tra le ultime opere S. Antonio da Padova tra le ss. Orsola e Caterina (New York, Metropolitan Mus.), Vergine in trono e santi (1525, Mantova, S. Andrea).