SALIMBENI, Lorenzo e Iacopo
Pittori. La personalità dei due fratelli non è distinguibile, mancando dati precisi riguardanti Iacopo, la cui firma è sempre unita a quella del fratello. Si dicono sanseverinati e dall'iscrizione di un trittico firmato dal solo Lorenzo nella pinacoteca di San Severino Marche (1400), apprendiamo che egli è nato nel 1374. È questa la prima sua opera conosciuta e in essa ci si rivela un artista che segue le formule decorative gotiche, come ancora nella seconda opera da lui firmata e datata (un sottarco con la figura del Cristo tra girari di acanto, nella chiesa sanseverinate della Misericordia, del 1404), e in una terza opera pure firmata e datata: la Crocifissione frammentaria nella sagrestia di S. Lorenzo in Doliolo (1407). Fanno gruppo con questi primi dipinti alcuni affreschi votivi in S. Maria della Pieve e pochi frammenti nella cappella Caccialupi di S. Domenico.
L'arte dei S. deve essere ricollegata al cosiddetto stile gotico internazionale, diffuso probabilmente nelle Marche da miniature settentrionali, che vi portavano la caratteristica disposizione narrativo-episodica alla quale aderì anche un altro marchigiano: Gentile da Fabriano. Non è stato tuttavia ancora precisato l'artista che abbia potuto influire sui S. Nelle storie di S. Giovanni Evangelista, da essi dipinte nel Duomo Vecchio di Sanseverino, è un'iscrizione frammentaria e ora illeggibile, in cui s'è voluto decifrare il nome d'un "Liviero" supposto loro maestro, la cui personalità è del tutto ipotetica. Questi affreschi, di data non precisa, traggono ispirazione dalla vita esteriore, traducendola in mille episodiche scenette colte dal vero con una gustosa immediatezza, che è completamente lontana dalle tre opere firmate e datate già ricordate. Essi non si possono quindi inserire nella prima attività dei S., la quale si dovette dunque trasformare dopo il 1407. La vita, in tutti i suoi particolari episodî, viene rappresentata solo dopo quest'anno dai due fratelli, che ora firmano insieme le loro opere; i colori si fanno più cristallini, i movimenti dei corpi più intensi. A questo secondo periodo appartengono anche le storie di S. Andrea Apostolo con altre decorazioni nella cripta di S. Lorenzo in Doliolo; e a Urbino le storie di S. Giovanni Battista e la Crocifissione (1416), nella chiesa di S. Giovanni. Specialmente in queste due ultime opere l'arte dei S. trova le più alte affermazioni. Altri sicuri dipinti di questi artisti non si conoscono, ma nuovi loro affreschi si vanno scoprendo nell'oratorio di S. Monica a Fermo. Lorenzo S. dovette morire prima del 1420 (data d'un documento che lo dice già defunto), mentre invece l'ultima notizia riferentesi a Iacopo è del 1427, quando cioè lo si nomina come consigliere del comune nativo.
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