Scrittore francese (Gand 1870 - Parigi 1925). In tutta la sua produzione, tipica del decadentismo transalpino, elementi parnassiani e simbolisti si fondono nella sua sostanziale ispirazione sensuale. A un erotismo estetizzante s'ispirano le sue prime poesie, pubblicate sulla rivista La Conque, da lui fondata, e raccolte in Astarté (1891), le sue traduzioni delle Poésies de Méléagre (1893) e le Chansons de Bilitis (1894), poemetti in prosa che egli finge tradotti da quelli di una poetessa greco-fenicia. Voluttuoso e raffinato, con vivo senso della forma, appare nelle sue raccolte di "contes" (Sanguines, 1903; Archipel, 1906), e soprattutto nei suoi romanzi, da Aphrodite (1896), che ebbe un enorme successo di pubblico, a La femme et le pantin (1898), da Les aventures du roi Pausole (1901) a Psyché (pubblicato postumo nel 1927). Di notevole interesse il suo Journal (post., 1929) e la Correspondance avec C. Debussy (post., 1945).