Figlio (sec. 3º a. C.) di Scipione Barbato; console nel 259 a. C., conquistò Aleria in Corsica e sottomise l'isola; nell'azione contro la Sardegna fu ostacolato dalla flotta cartaginese; celebrò quindi il trionfo. Dedicò a Roma un tempio alle Tempeste. Sul sarcofago di questo S. si legge l'iscrizione celebrativa, in parte a lettere dipinte, in parte (il vero e proprio elogio) a lettere incise. La prima parte è ritenuta generalmente più antica (la si data poco dopo il 230 a. C.) sia della seconda, sia dell'elogio di Scipione Barbato (v.). Questi ultimi due testi sono forse databili intorno al 200 a. C.