LUDOVICO il Germanico, re dei Franchi Orientali
Terzo figlio di Ludovico il Pio e di Irmengarda, nato nell'804, è il principe durante il cui regno la parte orientale dell'impero carolingio si costituisce in un regno distinto corrispondente alla distribuzione territoriale delle tribù germaniche. Di qui il suo appellativo. La sua storia è legata con quella delle lotte di Ludovico il Pio coi suoi figli e delle guerre fra questi per il possesso dell'impero. Con la ordinatio imperii di Aquisgrana (luglio 817) Ludovico aveva avuto assegnata dal padre la Baviera con le terre confinanti a sud-est. Ma avendo Ludovico il Pio modificato (dieta di Worms, 829), a favore del figlio di secondo letto, Carlo il Calvo, la divisione fatta, L. prese le armi contro di lui insieme ai fratelli Lotario e Pipino. Riconciliatisi i figli col padre, un nuovo tentativo di favorire Carlo (831) provocò una seconda ribellione. Ludovico il Pio fu deposto (Colmar, 833), e Lotario, Pipino e Ludovico si divisero l'impero, toccando a quest'ultimo, oltre la Baviera, l'Alemannia, l'Alsazia, la maggior parte della Franconia, la Sassonia e la Turingia. Però la gelosia contro Lotario, che pretendeva di esercitare sui fratelli la sua autorità d'imperatore, strinse fra loro Pipino e L., che ristabilirono sul trono il padre (834) e ne ebbero riconfermate le assegnazioni di Colmar. Morto Pipino (838) e avendo fatto Ludovico il Pio un nuovo piano di divisione molto sfavorevole a L., questi mosse nuovamente guerra al padre, che però morì poco dopo (840). Ma allora L. si unì a Carlo il Calvo contro Lotario, che fu vinto nella decisiva battaglia di Fontenay. Lotario cercò allora di sollevare contro L. i Sassoni, uniti nella cosiddetta lega di Stellinga, per cui L. rinnovò l'alleanza con Carlo (Strasburgo, 842) costringendo Lotario alla pace di Verdun (843). Per essa L. manteneva tutti i suoi possessi alla destra del Reno, cui aggiungeva, alla sua sinistra, le diocesi di Worms, Spira, Magonza. Non cessarono però le lotte. Un'altra volta L. e Carlo si univano contro Lotario, e dopo la morte di questi (855) arsero lotte fra L. e Carlo, sospese dalla breve pace di Coblenza (860) e riaccese dopo che Carlo il Calvo aveva cercato d'impadronirsi, alla morte di Lotario II, figlio di Lotario (869), della di lui eredità. Col trattato di Meersen (22 agosto 870) L. poté venire in possesso della parte tedesca della Lotaringia (arcivescovati di Colonia e di Treviri, vescovati di Utrecht, Strasburgo e Basilea), oltre che della Frisia, facendo così sempre meglio coincidere i confini del suo regno con le demarcazioni delle zone linguistiche. Alla morte poi di Ludovico II (875), che aveva espresso il desiderio che L. il Germanico dovesse succedergli nella corona imperiale, di cui invece si era impadronito Carlo il Calvo, L. prese nuovamente le armi contro il fratello; ma fu sorpreso dalla morte a Francoforte (18 agosto 876) ed ebbe sepoltura nel chiostro di Lorsch. L. aveva dovuto sostenere lunghe lotte anche con le popolazioni confinanti del sud-est, Bulgari, Boemi, Serbi, Moravi, e difendere il paese dalle incursioni dei Normanni nelle terre del Reno e della Frisia.
L. appare una personalità energica, consapevole delle sue mire. Certo egli diventò l'anello di congiunzione delle tribù germaniche che sotto di lui si riunirono in uno stato. Fu accessibile anche agl'interessi superiori dello spirito, se il monaco Olfredo di Weissenburg gli dedicò la sua storia rimata dei Vangeli, e se egli stesso, come pare, inserì nel libro di preghiere della regina Emma la memorabile poesia dell'incendio universale, che mostra come egli s'interessasse dei monumenti dell'antico paganesimo germanico. Dalla moglie Emma, L. ebbe tre figli: Carlomanno, Ludovico e Carlo, fra i quali egli, adottando il principio franco della divisione, aveva, fin dall'865, ripartito i suoi dominî.
Bibl.: Annales Fuldenses, in Mon. Germ. hist., Scriptore, I; Annales Bertiniani, ibid., Nithardi Histor. libri ibid., II; Th. Sickel, Die Urkunden L.s des Deutschen, Vienna 1861; E. Mühlbacher, Die Regesten des Kaiserreichs unter den Karolingern, Innsbruck 1881; E. Dümmler, Gesch. d. Ostfr. Reichs, 2ª ed., Lipsia 1887-88; A. Krohn, Ludwig der Deutsche, Saarbrücken 1872.