Matematico italiano (Parma 1856 - Pisa 1928); allievo, alla Scuola Normale di Pisa, di E. Betti e U. Dini; dal 1881 professore alla stessa scuola (che poi diresse dal 1918 alla morte) e dal 1886 anche nell'università di Pisa. Socio naz. dei Lincei (1893); senatore. Tra i maggiori matematici italiani, ha segnato orme profonde nella geometria differenziale; classiche, in particolare, la sua trasformazione delle superfici a curvatura costante e la sua teoria generale delle trasformazioni delle superfici applicabili sulle quadriche. Contributi originali ha anche portato alla teoria dei numeri algebrici. Grande importanza, nello sviluppo della matematica in Italia, ha avuto la sua opera di maestro e di trattatista (Lezioni sulla teoria dei gruppi di sostituzione e delle equazioni algebriche secondo Galois, 1897; Lezioni sulla teoria delle funzioni di variabile complessa e delle funzioni ellittiche, 1899; Lezioni di geometria differenziale, 1886, 2a ed. in 2 voll., 1922-23; Lezioni sulla teoria dei numeri algebrici, 1921).