Capitano generale (1268 circa - 1360) di Mantova. Podestà di Modena (1313), di Mantova (1318) e di Parma (1319). Formatasi una potenza economica considerevole, che si estendeva da Mantova a Ivrea, nel 1328, con l'aiuto degli Scaligeri, rovesciò la signoria dei Bonacolsi a Mantova e fu riconosciuto capitano con diritto di designare il successore. Nel 1329 era nominato da Ludovico il Bavaro vicario imperiale e nel 1354 da Carlo IV ebbe i beni dei Bonacolsi. Comprendendo la difficoltà di conservare il suo stato, s'appoggiò sempre alla parte imperiale, sperando così di salvarsi dalla ascendente potenza viscontea. Ma i Visconti, alleatisi con gli Estensi e gli Scaligeri, riuscirono, solo dopo una dura lotta e alterne vicende, a imporre al G. il riconoscimento della loro autorità, pur lasciandogli il potere a Mantova.