Generale (Trapani 1814 - Roma 1885). Addetto allo stato maggiore del gen. G. Pepe nel 1848, lo seguì a Venezia, dove si segnalò nella difesa della città; ancor più si distinse contro i Francesi nell'assedio di Roma del 1849. Esule a Malta, poi a Genova e infine a Torino, dove svolse un'intensa attività pubblicistica col fratello Carlo, nel 1859 entrò nell'esercito piemontese e gli fu affidato il compito di riunire a Firenze i volontarî della Romagna e delle Marche in una divisione che assunse il suo nome. Nel 1861, espugnò la fortezza di Civitella del Tronto, ultimo baluardo delle forze borboniche; fu poi senatore (1870), ministro della Guerra (1876-78) e infine (1879) comandante del corpo d'armata di Roma.