ORNATO, Luigi
Letterato e filosofo, nato a Caramagna di Saluzzo nel 1787, morto a Torino il 28 ottobre 1842. Prima insegnante presso la Casa dei paggi imperiali a Torino, lavorò poi presso la Regia Accademia delle scienze, finché nel 1821, pur non avendo partecipato attivamente ai moti, seguì nell'esilio l'amico Santorre di Santarosa, col quale si recò a Parigi, dove rimase fino al 1832 lavorando quale correttore di bozze presso l'editore Didot. Ma, sofferente di oftalmia, dovette poi rimpatriare e trascorse gli ultimi anni della sua vita, quasi cieco, tra Caramagna e Torino.
Personalmente l'O. non pubblicò nulla, pur avendo accumulato molti manoscritti; ma dopo la sua morte G. Picchioni portò a termine e diede alle stampe il volgarizzamento, con note, dei Ricordi di Marco Aurelio (Torino 1853), dall'O. compiuto per circa la metà, e cioè sino a buona parte del libro sesto: volgarizzamento che fu poi più d'una volta ristampato. Tra gli altri manoscritti dell'O., andati perduti, doveva esservi la versione di due apere di F. H. Jacobi, le Lettere sulla dottrina dello Spinoza e lo scritto Delle cose divine e della loro rivelazione. Il pensiero del Jacobi aveva, di fatto, influito fortemente su quello dell'O., divenuto sostanzialmente un suo seguace, almeno a quanto è dato inferire da ciò che attestano di lui altri pensatori, come il Gioberti (che apprezzò altamente il "platonico" O., giudicandolo assai superiore al Cousin, con cui l'O. collaborava a Parigi; finché, accortosi proprio per le osservazioni dell'O. della divergenza del proprio ontoteismo dal platonismo, finì per avvertire il distacco che separava la sua filosofia, ricollegantesi alla tradizione cattolica e nazionale, dall'ambiente "gallo-tedesco" dell'O.) e il Bertini, che da lui fu indirizzato agli studî filosofici, e certo ne derivò l'orientamento ideale verso Platone e il Jacobi. Tanto più è quindi da lamentare che, per mancanza di documenti, non si possa più conoscere direttamente la fisionomia storica di questo pensatore.
Bibl.: Nell'Eridano del 1842 G. M. Bertini pubblicò una necrologia dell'O., riferita in gran parte in L. Ottolenghi, Vita, studi e lettere inedite di L. O., Torino 1878, che è la maggiore opera d'insieme che finora si abbia su di lui. V. inoltre: A. D'Ancona, in Varietà storiche e letterarie, I, Milano 1883, pagine 231-243; G. Gallo, in Rassegna nazionale del 1° novembre 1903, pp. 46-67; G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, I, Messina 1917, pp. 141-157 (con ulteriore bibliografia).