Russo, Luigi
Critico letterario (Delia, Caltanissetta, 1892 - Marina di Pietrasanta, Lucca, 1961). Gli scritti danteschi di più vivo impegno critico del R. risalgono agli anni 1926-1927. Spicca fra di essi il lungo saggio intitolato Il problema della genesi e dell'unità della D.C., che s'inserisce con un suo vigoroso piglio dimostrativo nelle discussioni suscitate dalla Poesia di D. del Croce e in particolar modo nel dibattito circa il rapporto poesia-struttura nel poema. All'impostazione rigidamente distinzionistica del Croce il R. oppone la visione di un rapporto più dialettico e dinamico fra i due momenti, in cui la struttura, il cosiddetto " romanzo teologico ", appare al critico come " nient'altro che lo stesso mondo storico dell'artista in cui la sua poesia si riconosce e si attua ".
Ne risulta da un lato un'interpretazione unitariamente lirica della Commedia (dove quella liricità è intesa " come generazione lirica, come animus poetico, che investe di sé tutta una costruzione, tutta una realtà spirituale "), e dall'altro la visione di una poesia intimamente nutrita di storia, di cultura, di vita morale, secondo le istanze più vive della poetica russiana. È avvertibile nel saggio l'influenza filosofica del Gentile con le sue forti spinte unitaristiche; ma non va sottaciuta la presenza, più discreta ma non meno stimolante, di un maestro dell'esegesi dantesca quale M. Barbi, specialmente per ciò che riguarda l'esigenza di un maggiore affiatamento storico col mondo di D., esigenza riconducibile all'assunto centrale del saggio, in quanto mirante al recupero del " massiccio strutturale " alla vita della poesia.
Notevoli per vivaci spunti critici e metodologici risultano anche alcune recensioni dantesche di questo periodo. Ricorderemo tra l'altro, in una recensione al Guzzo, la difesa poetica delle cosiddette " rinunzie descrittive " di D., ritenute da taluni critici come vere confessioni d'impotenza espressiva, e rivalutate dal R., pur nel loro contenuto negativo, come poeticamente espressive, manifestazioni di una " poesia dell'ineffabile " che percorre l'intera terza cantica.
Ai maestri della moderna critica dantesca presenti alla sua mente, Croce, Gentile e Barbi, il R. dedicherà delle trattazioni specifiche nella sua Critica letteraria contemporanea (1942). Si segnalano, nella trattazione gentiliana, le pagine sull'allegoria dantesca, in cui è espressa l'adesione a un metodo d'interpretazione storica e non meramente criptologica dell'allegoria, intesa come " la parola di un certo momento storico della nostra civiltà mentale " e immessa in tal modo nel circolo vivo della poesia dantesca.
A una visione esteticamente non riduttiva, aperta alle istanze " non poetiche " che nutrono la poesia dantesca, s'ispirano anche le più tarde pagine sulla critica dantesca del Foscolo e del Mazzini (1949), dove il R. ha modo di ribadire il legame indissolubile tra poesia, pensiero teologico e prassi storica nella Commedia.
Tra le pagine dedicate al D. minore sono da ricordare quelle sulla tenzone con Forese Donati (1946), nella quale il R. ravvisa il primo manifestarsi di " una coscienza che ha un suo vigoroso gusto per il discrimen morale ".
Ma un discorso sul R. dantista non sarebbe forse completo se non si accennasse al gusto, sempre vivo nello scrittore, della citazione dantesca incastonata senza virgolette nella sua prosa, culmine e compendio epigrafico di un vivace movimento di pensiero: a testimoniare un'adesione che va ben oltre il gusto accademico della citazione dotta e che colloca a buon diritto D. fra quelli che il R. stesso avrebbe definito i suoi " poeti-numi ".
Scritti Danteschi del R.: Il problema della genesi e dell'unità della D.C. (1926), in Problemi di metodo critico, Bari 1929 (ristampato col titolo La critica dantesca e gli esperimenti dello storicismo, in La critica letteraria contemporanea, II, ibid. 1942; quindi col titolo Genesi e unità della " Commedia ", in Ritratti e disegni storici, serie prima, Firenze 1960); I classici italiani e gli esperimenti della nuova critica, in Problemi di metodo critico, citato (i paragrafi " Intellettualismo filosofico " [1927], " Commenti danteschi " [1926], " Il Dante del Del Lungo " [1926]); Michele Barbi e la nuova filologia, in La critica letteraria contemporanea, I, Bari 1942 (il paragrafo " Il Barbi come dantista e critico letterario "); La critica letteraria del Croce e il nostro storicismo, , ibid. (il paragrafo " Dal saggio sul Goethe al libro sulla poesia di D. "); Giovanni Gentile storico della letteratura e filosofo dell'arte, ibid. II (i paragrafi " Il Gentile interprete di D. " e " L'allegoria dantesca e il tentativo di interpretazione gentiliana "); La letteratura " comico-realistica " nella Toscana del '200 (Rustico di Filippo, D. e Forese Donati) (1946), in Ritratti e disegni storici, cit.; La nuova critica dantesca del Foscolo e del Mazzini (1949), in Problemi di metodo critico, Bari 1950²; La " Storia " del De Sanctis (1950), ibid. (il paragrafo " Il problema delle origini e la critica su D. "); Storia della letteratura italiana, vol, I, Firenze 1957 (i capitoli " La letteratura comico-realistica ", " Lo Stilnovo ", " D. Alighieri ").
Bibl.-AA.VV., Scritti su L.R., in " Belfagor " XVI (1961) 6 (numero speciale); R. Lo Re, La figura e l'opera di L.R., in " Poesia e Critica " IV (1964) 118 ss.; V (1965) 193 ss.; M. Fubini, Commemorazione di L.R., in Critica e poesia, Bari 1966², 444-459; P. Di Stefano, L.R., Manduria 1967; R. Scrivano-W. Binni, L.R., in Letteratura Italiana. I Critici, III, Milano 1969, 2123-2172.