Compositore spagnolo (Bilbao 1930 - Madrid 2021). La significativa promozione della musica novecentesca nel proprio Paese (animatore dei gruppi Tiempo y Música e Alea, organizzatore dei concerti delle Juventudes Musicales, fondatore del primo «Laboratorio de Música Electrónica de España»), l'attività teoretica e didattica (ha tenuto corsi di composizione e analisi in Spagna e all'estero) ma, soprattutto, la produzione compositiva, sulla cui importanza la critica è ormai unanime (tra i vari riconoscimenti, ha ottenuto il Grand prix du disque de l'Académie Charles Cros e, ancora in Francia, è stato insignito del titolo di Chevalier des arts et des lettres; in patria, oltre alla Medalla de Oro al Mérito en las Bellas Artes, gli sono stati conferiti la laurea honoris causa dalla Universidad Complutense di Madrid e il Premio de Música Fundación Guerrero, nel 2003), hanno attribuito a P. un prestigio indiscusso nel panorama musicale internazionale contemporaneo.
Stabilitosi a Madrid al termine della Guerra civile, si laureò in giurisprudenza e intraprese la professione legale (presso la compagnia aerea Iberia), per abbandonarla tuttavia dopo breve tempo, in favore della musica. Autodidatta nello studio della composizione, e ben conscio dell'isolamento culturale a cui il regime franchista aveva condotto la Spagna, P. si impegnò da subito nell'apprendere e diffondere il repertorio musicale europeo del secolo scorso, acquisendo una vasta conoscenza delle culture musicali di tutto il mondo e di tutte le epoche che avrebbe avuto chiaro influsso sul suo percorso compositivo. Anche in virtù di queste aperture, ha potuto svincolare la musica spagnola dalle eredità folcloristiche e nazionali per immetterla nel più ampio alveo della ricerca musicale contemporanea. Ha svolto attività didattica presso diverse università e istituti musicali in tutto il mondo, insegnando analisi e composizione al conservatorio di Madrid (1971-88) e alle università di Ottawa e Montreal (1974-76), nonché a Siena (Accademia Chigiana), Berlino, Praga, Parigi e altre sedi. Nel 1989 è stato eletto membro dell'Accademia de bellas artes di San Fernando a Madrid.
Dopo i primi anni di sperimentazione e ricerca compositiva, che gli hanno permesso di appropriarsi delle tecniche contemporanee, Coral (1953) rappresenta l'unico esempio di serialismo puro, già superato in Móvil I (1957), basato su procedimenti aleatori. Polar per 11 strumenti, eseguito a Darmstadt nel 1961, costituisce la prima affermazione importante. Tra i lavori successivi ricordiamo: Cesuras (1963); Módulos I (1965, anch'esso in prima esecuzione a Darmstadt), seguito da Módulos II (1966), III (1967), IV (1964-67), V (1967) e Paráfrasis (originariamente Módulos VI, 1968); We e Tamano natural (1970); Oriotaldi (1971); le opere con «citazioni» rispettivamente di T. L. da Victoria (Éléphants ivres I-IV, 1972-73), Beethoven (Vielleicht, 1973), C. Monteverdi e M. Feldman (Very gentle, 1974), J. S. Bach (Bach 1626, 2000), C. W. Gluck (Fandango, 2003); Concerto I per pianoforte e orchestra (1978-79); Retratos de la conquista (1980); Fragmento (1985-86); Senderos del aire (1987); Eros (1994); Concerto per violino e orchestra (1997); La navidad preferida (2000); Frondoso misterio (2003); le opere Kiú (1983), El viajero indiscreto (1990), La madre invita a comer (1993), La señorita Cristina (2000); Un parque (2005). Oltre a vari saggi, ha pubblicato il trattato Approximación a una estética de la música contemporánea (1968).