Bacalov, Luis Enrique
Pianista e compositore argentino, nato a San Martín (Buenos Aires) il 30 agosto 1933. Musicista di formazione classica e profondo conoscitore del jazz, del tango argentino e delle tradizioni folcloriche sudamericane. Si è imposto nel cinema italiano a partire dagli anni Sessanta e Settanta, dimostrando un raffinato senso armonico e abilità nell'utilizzare le possibilità dinamiche e timbriche dei vari strumenti, in particolare del pianoforte, di cui è riuscito a sfruttare le funzioni fortemente ritmiche. Ha conquistato l'Oscar nel 1996 con la colonna sonora di Il postino (1994) di Michael Radford.Iniziò a studiare pianoforte all'età di cinque anni sotto la guida di E. Baremboim e in seguito con B. Sujovolsky, allieva di A. Schnabel. Dopo aver svolto un'intensa attività concertistica, sia come solista sia in duo con il violinista A. Lisy, si perfezionò a Parigi, lavorando contemporaneamente in vari gruppi di musica da camera e in diversi nightclub. Nonostante le numerose tournée, che lo impegnarono in tutto il mondo, B. non trascurò la composizione. Nel 1959 giunse in Italia, dove prese a scrivere per il cinema, in un primo tempo firmando le partiture con lo pseudonimo di Luis Enríquez. Dopo l'esordio, poco significativo, con I due della legione (1962) di Lucio Fulci, si fece notare per la partitura dai ritmi molto serrati, accentuati dalle percussioni e dall'uso costante del flauto, di La noia (1963) di Damiano Damiani. Lavorò intensamente per un decennio, spostandosi tra diversi generi, dalle commedie ai film d'azione, e dimostrando di trovarsi a proprio agio nel filone del western all'italiana, come testimonia la colonna sonora di Django (1966) di Sergio Corbucci. Nella vasta produzione di questo periodo spicca la partitura di A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri, realizzata con la collaborazione e la supervisione di Ennio Morricone e caratterizzata da brevi interventi di pianoforte e orchestra, che scandiscono i momenti narrativi e ne evidenziano efficacemente le tonalità emotive. Vanno anche ricordati i commenti musicali composti per Una vergine per il principe (1965) di Pasquale Festa Campanile, con una velata parodia di temi classici, e per Quien sabe? (1966) di Damiani. La musica scritta per Lo scatenato (1967) di Franco Indovina risulta basata sulla ricerca di nuove sonorità, quella di I protagonisti (1968) di Marcello Fondato risente degli influssi stravinskiani, in particolare dei temi di Le sacre du printemps. In Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo i vari strumenti dialogano con ritmi molto serrati, mentre in La rosa rossa (1973) di Franco Giraldi le musiche di B. si alternano a pezzi sinfonici di G. Mahler. Un momento importante della sua carriera fu rappresentato dall'incontro con Federico Fellini, che lo chiamò a lavorare al film La città delle donne (1980) in sostituzione di Nino Rota, scomparso nel 1979. Proprio a partire dall'inizio degli anni Ottanta B. è però tornato a dedicarsi prevalentemente all'attività concertistica, continuando comunque a comporre per il cinema. Le partiture realizzate in questo periodo hanno un deciso carattere sperimentale, di ricerca di nuove forme espressive, oppure di ironico confronto con la tradizione come in La maschera di Fiorella Infascelli (1988), dove gli stili musicali barocchi risultano rivisitati in forma quasi caricaturale. Il successo internazionale è arrivato con la colonna sonora di Il postino, in cui gli elementi meccanici e percussivi delle prime partiture vengono stemperati mediante un'attenzione particolare a temi melodici capaci di suscitare in modo immediato le sensazioni nello spettatore. Tra gli altri lavori realizzati negli anni Novanta, vanno infine ricordate le colonne sonore composte per Ilona llega con la lluvia (1996; Ilona arriva con la pioggia) di Sergio Cabrera, La tregua di Francesco Rosi (1997), The love letter (1999; La lettera d'amore) di Peter Ho-Su Chan.