magno
Il latinismo è esclusivo della Commedia e ricorre sempre in rima, a eccezione di Pd XV 50 e dei casi in cui l'aggettivo è appellativo di ‛ Carlo '. È sinonimo di ‛ grande ', ma (salvo che in Pg XVIII 98) presenta, rispetto a questo, una sfumatura di maggiore solennità, specialmente quando indica grandezza in senso spirituale e morale, cioè eccellenza. Con valore spaziale a cui si aggiunge una forte connotazione morale è usato due volte come attributo delle sfere celesti: le rote magne (Pg XIX 63 e XXX 109).
Nell'accezione di " numeroso ", in Pg XVIII 98 quella turba magna, la " folta " schiera degli accidiosi.
Nel senso di " grande moralmente e spiritualmente ", " eccellente ", è riferito agli spiriti del nobile castello del Limbo (If IV 119), e in Pd IX 133 ai dottor, i " grandi " dottori, della Chiesa.
Chiarissimo lo scarto semantico del termine, rispetto a ‛ grande ', in Pd XV 50 magno volume, il " grande " libro della mente di Dio: " latinismo solenne " (Mattalia).
Con mera designazione onomastica in Carlo Magno (If XXXI 17, Pd VI 96, XVIII 43).