Pseudonimo del poeta bielorusso Jaŭhen Ivanavič Skurko (n. Pil´kovščina, Minsk, 1912 - m. 1995). Comunista, arrestato per attività rivoluzionaria, scrisse in prigione gran parte delle poesie raccolte in Na etapach ("A tappe", 1936), sulla lotta per l'indipendenza dalla Polonia. Aderì poi al realismo socialista, pur coniugandolo con elementi romantici e trovando gli accenti migliori nell'amore per la natura e la letteratura popolare. Oltre al poema Januk Skjaliba (1942) si ricordano le raccolte Sled bliskavicy ("La traccia del fulmine", 1957), Chaj budze svjatlo ("E luce sia", 1972), Za maim stalom ("Dietro la mia tavola", 1984).