Famiglia marchionale italiana, nota dall'11º sec.: raccolse i suoi possedimenti nel corso del 12º sec. nelle alte valli dell'Appennino, fra il Passo dei Giovi e i valichi della Garfagnana e del Modenese, fondando un vero e proprio organismo politico-territoriale, garantito da una valida rete di fortificazioni. In lotta dapprima contro Genova (1172-74) con Obizzo il Grande (v.), poi, con i figli di questo, contro il comune di Piacenza, che minacciava tra l'altro il loro splendido castello di Oramala, i M., dopo aver dovuto accettare la concittadinanza piacentina e il vassallaggio per molti dei loro castelli da parte dei grandi comuni, videro ridotto il loro effettivo dominio alla Lunigiana. La vicenda familiare dei M. fu a più riprese segnata da una tendenza alla frammentazione che nel 1221 portò alla divisione dei feudi lunigianesi tra Corrado (v.), da cui la linea dello Spino secco e Obizzino (v.), da cui la linea dello Spino fiorito, così come degli altri loro feudi della Val Padana e sardi. Benché i membri di questa famiglia militassero spesso in campi avversi nelle lotte tra impero e comuni, condussero una politica solidale contro il vescovo di Luni, riuscendo, con Spinetta il Grande, a dilatare il dominio nella Lunigiana orientale e in Garfagnana, insignorendosi della stessa capitale vescovile, Sarzana (1334-43), e creando il marchesato di Fosdinovo, dal quale ebbe origine poi il principato di Massa. Ma nel sec. 15º e ancor più nel 16º, il dominio malaspiniano, frazionatosi all'estremo, fu via via sgretolato dall'avanzata genovese e fiorentina, favorita quest'ultima anche dalla dedizione spontanea delle popolazioni. I pochi feudi superstiti, sotto la diretta sovranità dell'Impero, durarono fino alla Rivoluzione francese, e dal congresso di Vienna furono attribuiti alla duchessa Maria Beatrice di Massa.