Malatya
Città della Turchia orient., presso la riva destra dell’Eufrate. L’insediamento di epoca preromana corrisponde al sito di Arslantepe, dove gli scavi francesi degli anni Trenta del Novecento avevano messo in luce un complesso palaziale di età neoittita (1200-700 a.C.), accessibile attraverso la cosiddetta Porta dei Leoni. Gli scavi della missione archeologica italiana hanno poi messo in evidenza abitati delle diverse epoche. Il periodo più antico finora portato in luce è il tardo Calcolitico (3700-3300 a.C.), con un enorme edificio templare in mattoni crudi, che dimostra già avviato il processo di centralizzazione parallelo a quello sud-mesopotamico, ma con caratteri propri. Nel periodo successivo (3300-3000 a.C.) il carattere protourbano si accentua (complesso con due templi e magazzini, cretule come strumenti amministrativi, spade in rame ecc.), con influenze della cultura tardo-Uruk. Seguono per tutto il 3° millennio (Bronzo antico) fasi di presenza pastorale, di villaggio, e di nuova urbanizzazione. Nel Bronzo medio (2000-1600) si fanno più stretti i contatti con l’area centro-anatolica, che preludono ai successivi rapporti con il mondo ittita (1500-1200), di cui M. diventa la frontiera orientale. Dopo il crollo dell’impero ittita, M. fu sede di un importante regno neoittita, che dopo periodi di prosperità (1200-1050) e di crisi (1050-900) culminò nella fase cui appartengono la Porta dei Leoni e gli edifici palaziali coevi (ca. 850-700). Alcune iscrizioni in ittita geroglifico conservano i nomi di numerosi re locali. Conquistata da Sargon II nel 712 a.C., fu per breve tempo capoluogo provinciale assiro, poi si sottrasse al controllo assiro, ma nel 6° sec. a.C. entrò rapidamente in declino. In età romana la città si spostò nel sito della vicina Eski Malatya (antica Melitene).