Vedi Malawi dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Il Malawi è collocato nella parte meridionale della Rift Valley, tra Zambia, Tanzania e Mozambico. Buona parte del suo confine orientale è costituito dal Lago Malawi, le cui acque ricoprono quasi un quarto della superficie del paese.
Nei decenni scorsi proprio un contenzioso per la sovranità sul lago ha pregiudicato le relazioni con la vicina Tanzania, che già dall’inizio del Novecento si era vista negare dalle potenze europee ogni diritto su di esso e con la quale, d’altra parte, i rapporti erano stati già compromessi dal riconoscimento malawiano del regime sudafricano dell’apartheid. Nel corso della Guerra fredda il Malawi ha mantenuto infatti un solido legame con il Sudafrica e, fino al 1986, ha fornito appoggio alle forze reazionarie del Renamo (Resistência Nacional Moçambicana) nel corso della guerra civile in Mozambico. Attualmente, invece, il paese mantiene una posizione neutrale nell’ambito dei conflitti regionali, che gli permette di intrattenere relazioni con tutti gli stati dell’Africa meridionale. Rilevante è inoltre l’impegno del Malawi per il mantenimento della stabilità nell’area, come testimoniato dall’invio di proprie truppe nella Repubblica Democratica del Congo nell’ambito della missione di peacekeeping dell’Unione Africana (Au). In tal senso, l’elezione dell’attuale capo di stato malawiano Bingu wa Mutharika alla presidenza di turno dell’Au ha incrementato il prestigio del paese.
Il Malawi ha relazioni stabili con i maggiori stati occidentali, dai quali riceve aiuti economici che, se da un lato costituiscono un’importante risorsa per l’economia malawiana, dall’altro hanno anche l’effetto di mantenere il paese in uno stato di dipendenza dall’estero. Per ridurre la dipendenza dai finanziamenti del Fondo monetario internazionale, Lilongwe sta inoltre avvicinandosi alla Cina nell’ambito del Forum per la cooperazione sino-africana (Focac).
Nonostante una crescita del pil tra il 7% e il 10% fatta registrare negli ultimi quattro anni – crescita ben al di sopra delle medie regionali – il Malawi resta uno degli stati più poveri dell’Africa sub-sahariana. Corruzione, carenza di infrastrutture e limitato sviluppo industriale, uniti alle calamità naturali (forti piogge e periodi di siccità), sono tutti fattori che contribuiscono alla vulnerabilità del sistema-paese.
Il governo del Malawi mira a incrementare le esportazioni dei propri principali prodotti agricoli, ovvero tè, cotone, zucchero e tabacco, del quale il paese è uno dei maggiori esportatori al mondo. Cruciali, poi, sono e saranno gli sforzi per incrementare la capacità del paese di attrarre investimenti esteri. È in questo senso che va interpretato l’avvicinamento a Pechino: oltre agli attuali investimenti nel cotone, la Cina prevede di investire nel turismo, nel settore bancario, assicurativo e in quello minerario. A fine 2010 inoltre, il governo ha dichiarato la propria volontà di aprire a investitori internazionali per la costruzione di una centrale elettrica a carbone, di cui detiene, secondo stime, 22 miliardi di tonnellate.