Malawi
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Geografia umana ed economica
di Riccardo Martelli
Stato interno dell'Africa australe. La popolazione risultava di 9.933.868 ab. al censimento del 1998 e di 12.884.000 a una stima del 2005. Il tasso di crescita, benché ancora elevato, ha subito una forte contrazione (passando dal 3,7% del periodo 1985-1990 al 2,3% del 2000-2005). La densità rimane molto alta, soprattutto in relazione alle scarse risorse disponibili, sulle quali esercita una forte pressione. Modesto il tasso di urbanizzazione (16% nel 2003), con due soli centri di una certa dimensione: l'attuale capitale, Lilongwe (632.900 ab. nell'agglomerato urbano, secondo stime del 2004), e quella precedente, Blantyre (678.400).
Permane elevata la mortalità infantile e la speranza di vita alla nascita è attestata su valori piuttosto bassi: entrambi gli indicatori sono influenzati dalle dimensioni raggiunte dalla diffusione dell'AIDS (che ha provocato 13.000 decessi all'anno nel periodo 1985-1990, saliti a 90.000 nel 2000-2005). Ne era colpito nel 2003 il 14% della popolazione secondo fonti interne, o il 30% secondo stime delle organizzazioni sanitarie internazionali. Critica la situazione alimentare, aggravata, dopo il 2002, da ricorrenti crisi dell'agricoltura: in tale campo il Paese non appare ormai più autosufficiente, e secondo fonti della FAO è sottoalimentato almeno un terzo della popolazione (addirittura la metà nelle regioni meridionali).
L'economia dipende in larga misura dai finanziamenti delle organizzazioni internazionali, e alla fine del 2000 la Banca mondiale ha inserito il M. tra i Heavily Indebted Poor Countries (HIPC), varando un programma straordinario di aiuti. L'agricoltura occupava nel 2003 l'81,7% della forza lavoro (una delle percentuali più alte del mondo) e contribuiva per oltre l'80% alle magre esportazioni. Si producono soprattutto mais per il consumo locale e tabacco per l'esportazione. Modesto l'apporto dell'industria (il 4,5% della forza lavoro e solo il 16,1% del PIL), in massima parte rivolto al mercato locale.
Storia
di Emma Ansovini
Nei primi anni del 21° sec. il presidente della Repubblica B. Muluzi, eletto nel 1994 e confermato nel 1999, conferì un'impronta sempre più personalistica e autoritaria al suo potere, con frequenti rimpasti della compagine governativa, mentre la lotta alla diffusa e radicata corruzione veniva spesso usata in modo strumentale per regolare i rapporti tra i vari gruppi di interesse. Fallito il tentativo di modificare la Costituzione per potersi presentare per la terza volta (2002), Muluzi sostenne, nelle consultazioni presidenziali del maggio 2004, la candidatura del ministro dell'economia del suo governo, B. wa Mutharika. Quest'ultimo, appoggiato dal suo partito, l'United Democratic Front (UDF), e dall'Alliance for Democracy (AFORD), fu eletto con il 35,9% dei suffragi, contro il 25,7% di J. Tembo, sostenuto dal Malawi Congress Party (MCP), e il 25,7% di G. Chakuamba, candidato della Mgwirizano Coalition (MC), un'aggregazione di vari partiti. Dalle contestuali elezioni legislative uscì un voto fortemente frammentato: 56 seggi su 193 andarono al MCP, 49 all'UDF, 25 alla MC, 6 all'AFORD e ben 39 a candidati indipendenti. Il nuovo presidente, contrariamente alle aspettative, rifiutò però il ruolo di stretto alleato di Muluzi (il quale aveva conservato una solida base di potere negli apparati dello Stato), e cercò di affermare la sua autonomia e di costruirsi un sostegno personale in Parlamento, fino ad abbandonare l'UDF (febbr. 2005) e a fondare (marzo) un nuovo partito, il Democratic Progressive Party (DPP), mentre le sue iniziative nella lotta alla corruzione aprirono uno scontro molto duro con l'UDF e con il MCP, che nel giugno 2005 culminò con una richiesta di impeachment nei suoi confronti, con l'accusa di violazione della Costituzione. L'estrema conflittualità politica paralizzava così la vita di un Paese già fragile nelle sue strutture democratiche, come testimoniava la bassa partecipazione al voto nei vari appuntamenti elettorali.