Etnologo francese (Aisy-sur-Armaçon, Yonne, 1898 - Parigi 1956); prof. di etnologia alla Sorbona dal 1942 e consigliere dell'Unione Francese (1947); profondo conoscitore delle civiltà dell'Africa centrale e occidentale, sulle quali ha prodotto numerose pubblicazioni e raccolto gran copia di registrazioni, filmati e manufatti, conservati al musée de l'Homme di Parigi. Allievo e collaboratore di M. Mauss e L. Lévy-Bruhl, svolse la sua prima missione in Etiopia (1928-29) e compì la traversata del continente africano (1931-33) lungo il tragitto Dakar-Gibuti, raccogliendo materiale etnografico sulle popolazioni incontrate. In successive missioni si dedicò allo studio intensivo di numerosi gruppi etnici dell'area del Sahel, in partic. Dogon, Bambara, Bozo, Malinke e Fulbe. Il merito delle sue ricerche consiste nell'aver mostrato la coerenza e la complessità dei sistemi di pensiero indigeni, descrivendo e analizzando la filosofia, la cosmologia, i complessi rituali e le creazioni artistiche di quelle popolazioni, e opponendosi con vigore all'etnocentrismo europeo che negava alle culture africane la dignità di un pensiero filosofico. Tra le sue opere: Silhouettes et graffiti abyssins (1933); Jeux et divertissements abyssins (1935); Jeux Dogons (1938); Masques Dogons (1938); Arts de l'Afrique Noire (1947); Dieu d'eau. Entretiens avec Ogotemmeli (1948).