MASTROIANNI, Marcello
Attore teatrale e cinematografico, nato a Fontana Liri (Frosinone) il 28 settembre 1924. Nel 1948, anno dell'esordio in teatro, fu chiamato da L. Visconti nella sua compagnia, per la quale interpretò i ruoli di Pilade nell'Oreste di V. Alfieri, di Mitch in Un tram che si chiama desiderio di T. Williams, e poi altre parti in Morte di un commesso viaggiatore di A. Miller e in Troilo e Cressida di Shakespeare.
Al 1948 risale anche la prima partecipazione cinematografica ne I miserabili di R. Freda. Negli anni Cinquanta M. continuò ad alternare teatro e cinema, con crescente successo di pubblico, in film dal diverso impegno, sia registico che interpretativo, come Le ragazze di Piazza di Spagna (1951) di L. Emmer, Cronache di poveri amanti (1953) di C. Lizzani, Le notti bianche (1957) di L. Visconti, I soliti ignoti (1958) di M. Monicelli.
È con il personaggio del reporter cialtrone ed emotivo de La dolce vita (1960) di F. Fellini, che M. raggiunge la notorietà internazionale, ribadita subito dopo con La notte (1961) di M. Antonioni e Divorzio all'italiana (1962) di P. Germi, e con 8 e 1/2 (1963) di Fellini, in un ruolo che è l'immagine speculare e autobiografica dello stesso regista. Con la regia di V. De Sica, M. ha inoltre percorso il filone delle commedie di costume in coppia con S. Loren (dopo Peccato che sia una canaglia, 1955, di A. Blasetti, con De Sica, Ieri oggi e domani, 1963; Matrimonio all'italiana, 1964).
Attore di infinite gamme e soprattutto di infinite collocazioni, in senso sia geografico che di status sociale, con un dono speciale per la commedia e un'affascinante leggerezza nel recitare, M., come tutti i grandi attori, cesella meglio nel silenzio e nelle mezze luci. Così avviene nei ruoli dimessi de I compagni (1963) di Monicelli o di Cronaca familiare (1962) di V. Zurlini, o infine, molti anni dopo, con l'intenso Una giornata particolare (1977) di E. Scola. Tra i molti registi con cui ha lavorato, da ricordare almeno M. Ferreri (La grande abbuffata, 1973; Non toccare la donna bianca, 1974; Ciao maschio, 1977) e Th. Angelopoulos (O Melissokomos, Il volo, 1986). Negli anni Ottanta, ormai al vertice dei riconoscimenti (tra i molti: David di Donatello 1987 per Ginger e Fred di Fellini, Leone d'Oro alla carriera al Festival di Venezia nel 1990), ha celebrato un doppio ritorno al teatro: a Parigi, con Tchin Tchin (1984) di Billetdoux, diretto da P. Brook, a Roma, con Pianola meccanica (1987), con autore e regista N. Michalkov, che lo ha diretto anche nel film Oci Ciornie (1987), per il quale M. ha ottenuto la Palma d'oro al Festival di Cannes.
Bibl.: C.G. Fava, M. Hochkofler, Marcello Mastroianni, Roma 1980.