MARCHE (XXII, p. 219; App. II, 11, p. 262)
Popolazione.- La popolazione residente delle M., che secondo il censimento del 1951 ammontava a 1.364.030 ab., da una valutazione del 31 dicembre 1959 è risultata pari a 1.379.527 ab. L'aumento demografico è stato continuo e costante nelle province di Ancona e Ascoli Piceno, mentre una graduale diminuzione si è registrata in quelle di Macerata e Pesaro e Urbino a causa dell'emigrazione, prevalsa sia sull'immigrazione sia sull'incremento naturale.
Condizioni economiche. - Il perfezionamento della tecnica agraria, il maggior impiego dei concimi e l'introduzione di macchine agricole piu moderne e razionali hanno contribuito largamente al migli0ramento dell'agricoltura marchigiana, dando medie unitarie di produzione sempre più elevate. Nell'ultimo decennio si è intensificata in particolar modo la coltura della barbabietola da zucchero e quella ortofrutticola, i cui prodotti vengono esportati anche all'estero. Anche il patrimonio bovino ha segnato un grande incremento e l'allevamento è ora orientato verso lo sfruttamento dell'attitudine all'ingrasso. Nel settore marittimo invece l'attività peschereccia è ostacolata da varie cause, tra cui il progressivo impoverimento del patrimonio ittico dell'Adriatico e la limitazione delle zone di pesca nelle acque iugoslave secondo la convenzione del 20 novembre 1958. Per quanto riguarda le industrie le M. hanno segnato una sensibile flessione specie nel campo della fabbricazione delle fisarmoniche, a causa soprattutto della diminuzione di richiesta e della concorrenza da parte dei paesi dell'Europa Orientale. Anche l'industria estrattiva tende a scomparire, mentre è del tutto cessata quella della seta, un tempo assai fiorente. Tutte le altre industrie (calzaturifici, mobilifici, ceramiche, ecc.) hanno avuto un notevole incremento produttivo dovuto anche all'ammodernamento degli impianti e al potenziamento delle attrezzature. Una grande raffineria API (Anonima Petroli Italiana) è entrata in funzione nel 1951 a Falconara Marittima: nel 1958 ha importato e lavorato 1.320.000 tonn. di petrolio grezzo ed esportato circa 650.000 tonn. di prodotti finiti. Negli ultimi anni sono sorte importanti centrali idroelettriche: lungo il corso del fiume Chienti (bacino di Serrapetrona-Caldarola e bacino di Belforte-Caldarola, con una capacità produttiva rispettivamente di 27 milioni di kWh e di 9 milioni di kWh); sul fiume Fiastrone (con una capacità produttiva di circa 55 milioni di kWh); sul Tronto, mediante sbarramento del fiume, poco a monte dell'abitato di Arquata del Tronto (bacino di Venamartello, già danneggiato dalla guerra e ricostruito nel 1954, con una capacità produttiva di 105 milioni di kWh) e sul torrente Castellano, affluente del Tronto (bacino di Talvacchia con energia media annua producibile di 36 milioni di kWh).
Comunicazioni. - Nel 1955 è stata riattivata la linea ferroviaria Fano-Urbino e recentemente (1959) è stata elettrificata la linea Ancona-Pescara.
Bibl.: R. Selli, I caratteri geologici della regione marchigiana, in Giornale di Geologia, S. 2ª, XXI (1949), pp. 99-125; F. Bonasera, I centri costieri delle Marche, in Atti del quindicesimo Congresso geografico italiano, I (1951), pp. 347-352; S. Zavatti, Sette porti delle Marche, in Le Vie d'Italia, LX (1954), pp. 1551-1558.