Uomo politico e generale romano (m. 2 d. C.); apparteneva nel senato a quella parte che fino dal 44 a. C. fu sostenitrice della politica di Ottaviano, il cui favore L. non perdette mai, nonostante i ripetuti insuccessi militari. Legato in Galazia (25 a. C.), console (21 a. C.), combatté in Tracia (tra il 20 e il 18 a. C.) e poi in Germania, dove fu sconfitto da Sigambri, Usipeti e Tencteri (clades Lolliana, estate del 16). Nell'anno 1 a. C. fu incaricato da Augusto di accompagnare il suo erede designato Gaio Cesare in Oriente, ma perduta la fiducia di questo (sembra a causa di eccessiva avidità di denaro) si tolse la vita.