Mistica (n. presso Cambrai - m. Parigi 1310). Beghina, fu diffidata per le sue dottrine dal vescovo di Cambrai Guido di Colmieu, che fece anche bruciare solennemente sulla piazza di Valenciennes (1306) il suo libro Le mirouer des simples âmes anienties et qui seulement demourent en vouloir et désir d'amour (identificato ed edito, nel testo francese originale, da Romana Guarnieri nell'Archivio italiano per la storia della pietà, IV, 1965; poi ripubblicato, con una trad. latina medievale a fronte, nel Corpus Christianorum. Continuatio mediaevalis, LXIX, 1986; ne esistono anche trad. in inglese e in italiano). Nonostante la diffida, M. continuò la predicazione, fino a che fu imprigionata (1309) dall'Inquisizione di Parigi, processata e condannata al rogo. Nella sua opera M. riprese la tesi begarda che l'anima, realizzata l'unione mistica con Dio, non può più peccare né ha più bisogno di fede o atti religiosi. Condannate anche al Concilio di Vienne (1311), le idee di M. hanno avuto larga risonanza nel misticismo eterodosso del sec. 14º e della prima metà del 15º.