Figlia (Vienna 1752 - ivi 1814) di Francesco I e di Maria Teresa, sposò a sedici anni (1768) Ferdinando IV re di Napoli, dominandone completamente la debole personalità; sbarazzatasi della tutela spagnola col congedo di B. Tanucci (1776), diede un indirizzo filobritannico alla politica estera del regno, portando al potere J. Acton, suo favorito (1789). Educata alla corte viennese, sorella di sovrani illuminati quali Giuseppe II e Leopoldo II, ella promosse le riforme, proteggendo anche la massoneria. Ma quando scoppiò in Francia la Rivoluzione, che costò la vita alla sorella Maria Antonietta, divenne l'anima della reazione a Napoli; costretta a lasciare la capitale, poi occupata dai Francesi che vi instaurarono la Repubblica Partenopea, al suo ritorno M. C. indusse il marito a ordinare i massacri del 1799. Salvato il Regno nel 1801 dalla rinnovata minaccia francese, grazie alla protezione della Russia, M. C. non poté impedire che Napoleone nel 1806 conquistasse Napoli, obbligandola a fuggire in Sicilia. Qui entrò in lotta col baronaggio dell'isola, che reagì alle pretese di più larghi mezzi finanziarî per la riconquista di Napoli con un movimento tendente a ottenere la concessione di una Costituzione. L'Inghilterra si schierò dalla parte del baronaggio e il comandante delle truppe inglesi in Sicilia, lord W. Bentinck, prima impose a Ferdinando di dare la Costituzione (1812), poi, dopo un tentativo del re di riprendere il diretto esercizio del potere, che gli era stato tolto, gli intimò di far allontanare dalla Sicilia M. C. (1813). Essa riparò in Austria, e, caduto Napoleone, si stava adoperando per far riottenere Napoli al marito, quando morì.