Successore (m. 1376) di Pietro III, nel 1346 si sforzò di salvare l'autonomia sarda, quando già nell'isola dominavano gli Aragonesi, tentando di riunire intorno all'Arborea quanto restava degli altri giudicati, spietato contro chi s'opponesse a questo suo accentramento e per un certo periodo accostandosi perfino agli Aragonesi, per la vana speranza di compensi territoriali. Nel 1354, dopo strenua lotta, ottenne il riconoscimento dell'Arborea e di cospicue parti della Gallura, del Logudoro e del giudicato di Cagliari. Nel 1364, appoggiandosi alla S. Sede, sperò, invano, di averne l'investitura della Sardegna. La sua fortuna, culminata con la vittoria sugli Aragonesi presso Oristano e la presa di Sassari (1369), fu stroncata dalla morte per peste. La carta del Goceano è testimonianza della sua opera amministrativa e legislativa.