Curie, Marie e Pierre
La celebre coppia che scoprì la radioattività
Marie e Pierre Curie furono due grandi scienziati. La loro scoperta più importante fu la radioattività e per tali studi vinsero il premio Nobel. Queste ricerche ebbero un forte impatto sulla medicina, sulla società e perfino sulla storia: con esse iniziarono gli studi che portarono all'era atomica. Quella di Marie e Pierre Curie fu anche una grande storia d'amore finita tragicamente
Le biografie. Quando nacque, in Polonia nel 1867, Marie Curie si chiamava Maria Sklodowska. Sua madre morì quando lei era ancora piccola e Maria fu educata dal padre, che era un insegnante di fisica. In quegli anni la Polonia era sotto il dominio della Russia, e le donne non potevano frequentare l'università; la formazione scientifica di Maria avvenne quindi privatamente. Lavorò come istitutrice per poter pagare l'università per sé e per una sorella ed entrambe poterono quindi trasferirsi a Parigi per studiare. Qui Maria cambiò nome in Marie (alla francese), si laureò in matematica e in fisica e divenne una delle prime donne scienziato.
L'infanzia di Pierre Curie fu molto meno avventurosa: nacque a Parigi nel 1859, si dimostrò fin da bambino molto portato per lo studio delle scienze e si laureò in fisica.
I due scienziati si sposarono nel 1895. Lavorarono insieme per capire un fenomeno che era stato appena osservato e di cui non si sapeva nulla. I due sposi chiamarono il fenomeno radioattività, scoprirono che proveniva dagli atomi, e solo da alcuni tipi di atomi. Per questo risultato ricevettero il premio Nobel per la Fisica nel 1903.
La radioattività. Ma c'era ancora un mistero da risolvere: alcuni minerali mostravano inspiegabilmente una radioattività troppo forte. La ricerca durò quattro anni, ma il mistero venne risolto: quei minerali contenevano due tipi di elementi (radioattivi) sconosciuti, che furono battezzati coi nomi di radio (chiamato così perché ha una radioattività fortissima) e polonio (in onore del paese natale di Marie). Purtroppo poco dopo (nel 1906) Pierre morì investito da un carro: per la moglie fu un dolore fortissimo e per la scienza una grande perdita. Fu quindi solo Marie a ricevere un altro premio Nobel (questa volta per la Chimica, nel 1911) per la scoperta dei nuovi elementi. Quando scoppiò la Prima guerra mondiale Marie interruppe il suo lavoro di ricerca perché si era accorta che negli ospedali dove si curavano i soldati feriti non c'erano apparecchi per fare le radiografie. Si impegnò quindi per procurare apparecchiature che ella stessa portava in giro al fronte, facendo vedere come usarle. Con le radiografie si poteva scoprire se nei corpi dei feriti c'erano dei proiettili e operare a colpo sicuro: in questo modo salvò moltissime vite. Marie si ammalò in seguito ai tanti anni di lavoro a contatto con le sostanze radioattive e morì nel 1934. Marie e Pierre Curie ebbero due figlie: Irène ed Ève. La prima divenne una scienziata come i genitori e anche lei, insieme al marito, vinse il premio Nobel per la Chimica.
All'inizio del Novecento si scoprì che l'esposizione a piccole dosi di radioattività si poteva usare per curare il cancro (curieterapia o radioterapia). Ingenuamente si diffuse allora la credenza che la radioattività facesse bene, senza sapere che un'esposizione eccessiva poteva essere mortale. Così in commercio c'erano creme di bellezza e altri prodotti pubblicizzati come radioattivi. Fortunatamente la radioattività che contenevano era troppo bassa per poter fare danni agli acquirenti.
La scoperta della radioattività è stata anche il primo passo della lunga serie di ricerche che portarono alla costruzione di bombe atomiche (armi atomiche e nucleari), le prime delle quali vennero lanciate sul Giappone, a Hiroshima e a Nagasaki, alla fine della Seconda guerra mondiale. Questo evento influenzò gli equilibri politici del dopoguerra e ancora oggi i paesi in grado di costruire una bomba atomica godono di una forza maggiore degli altri.