Filosofo, scienziato, uomo politico (Ribemont 1743 - Bourg-la-Reine 1794); studioso di matematica e di scienza (Essais d'analyse), dal 1769 nell'Accademia di scienze, di cui poi (1776) divenne segretario perpetuo. Dal 1774 (Lettres d'un théologien), la sua attività scientifica cedette il passo a quella più propriamente rivoluzionaria e rinnovatrice, per la quale egli è considerato come uno degli spiriti più rappresentativi dell'enciclopedismo illuministico. Sono di questo periodo un'edizione delle Pensées di Pascal, con un Éloge (1776); l'Essai sur la Théorie des comètes (1780); la Vie de Turgot (1786); la Vie de Voltaire (1789); la collaborazione alla Bibliothèque de l'homme public, alla Feuille villageoise, al Journal d'Instruction publique. Dal 1782 fu nell'Accademia di Francia, di cui divenne segretario perpetuo. Deputato alla Legislativa e presidente dell'Assemblea, vi presentò la sua famosa Relazione sull'istruzione pubblica, testo base della pedagogia rivoluzionaria. Animatore del Comitato di Costituzione, dopo la vittoria dei giacobini fu arrestato e si avvelenò in carcere. L'Esquisse d'un tableau historique des progrès de l'esprit humain (post., 1795) è il suo testamento filosofico e la sua professione di fede nell'illuminismo e nell'illimitata perfettibilità del genere umano. Per il C. tutta la storia è una lotta in cui da una parte sta la tirannia, rappresentata dalla casta sacerdotale e dal dispotismo militare, che si giovano dell'ignoranza e della superstizione del volgo, e dall'altra stanno quei pochi ed eroici precursori, che hanno tutelato e dovranno tutelare i diritti della ragione, il cui trionfo coincide con il trionfo della civiltà e l'asservimento all'umanità delle forze della natura. Quindi il valore centrale che assume per il C. il problema dell'educazione e dell'istruzione che doveva essere estesa a tutti, laica e promossa dallo stato, ma indipendente dall'autorità politica.