Apollonio, Marina. – Artista italiana (n. Trieste 1940). Figlia del critico d’arte U. Apollonio, è tra gli esponenti più significativi del movimento ottico-cinetico; vicina ai codici espressivi di G. Alviani, al Gruppo T di Milano e al Gruppo N di Padova, ha raggiunto notorietà internazionale con la partecipazione nel 1965 alla collettiva Nova Tendencija 3 tenutasi presso la galleria Suvremene Umjetnosti di Zagabria. Privilegiando materiali diversi, dalla plastica al legno a materiali di recupero fino a sperimentare la tessitura, fin dagli esordi la sua cifra stilistica è costituita dalla figura del cerchio coniugata in una ostinata bicromia bianco-nero o in cromatismi alternati a contrasto (Dinamiche circolari, 1965; Spirali, 1966; Strutture curvilinee transassiali a cerchi concentrici ed eccentrici, 1967), che trova la sua espressione apicale nell’opera Spazio ad attivazione cinetica, un disco rotante del diametro di 10 m commissionatole nel 2007 dalla Schirn Kunsthalle Frankfurt in occasione della mostra Op Art. Le sue opere, presenti in prestigiose sedi museali quali il Museo d'Arte Moderna di Torino, la Collezione Guggenheim di Venezia, il New Museum di New York e il Museo de Arte Contemporaneo di Buenos Aires, sono state esposte in importanti rassegne collettive (Optic Nerve: Perceptual Art of the 1960s, Columbus Museum of Arts, Columbus, 2007; Bit International [Nove] tendencije - Computer und visuelle Forschung. Zagreb 1961-1973, Neue Galerie, Graz, 2008) e in numerose personali, tra le più recenti delle quali la retrospettiva allestita nel 2015 presso la Galleria 10 A.M. ART di Milano.