FABBRI, Mario
Nato a Firenze il 7 genn. 1931 da Pietro e da Ida Giachi, compì nella città natale gli studi classici e quelli musìcali, studiando pianoforte e composizione alla scuola rispettivamente di E. Scarlino e di V. Frazzi. Negli stessi anni si dedicò privatamente allo studio dell'organo, con M. Butzler, e di alcuni strumenti antichi (clavicembalo, spinetta e flauto dolce) con R. Rapp. Nel 1958 conseguì il diploma in paleografia musicale all'università di Parma, sostenendo la tesi con F. Mompellio. Cominciò l'attività didattica nel 1959 al conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia come docente di storia della musica e bibliotecario e, un anno dopo, sempre a Perugia, insegnò storia della musica italiana all'università per gli stranieri. Dal 1962 al 1982 fu docente di storìa della musica ed estetica musicale al conservatorio di musica "L. Cherubìni" di Firenze, dove, fino al 1970, diresse anche la biblioteca. Dal 1969 insegnò storia della musica all'universìtà di Firenze, prima come ìncaricato, poi, dal 1982, come professore associato.
Insegnò inoltre in altre istituzioni quali l'Accademia musicale Chigiana di Siena, dove tenne corsì di musìcologia dedicati al "Rinascimento musicale italìano" e al "Barocco musicale italiano" rispettivamente nel 1966 e nel 1968, trattando il tema "Metodologia della ricerca e interpretazione delle fonti musicali trascritte"; fece parte, nel 1967, del corpo docente per il XX Foreign music seminar del Saint Louis (Missouri) Institute of Music; dal 1967 al 1975 fu docente di musicologia alla Graduate School of fine arts di villa Schifanoìa di Firenze (Rosary College di Chicago). Nel 1968, invitato negli Stati Uniti, tenne una serie di lezioni-concerto sul tema: "Aspettì inediti della musica strumentale itahana da A. Corelli a F. M. Veracinii) presso la Duke University, North Carolina.
Svolse anche un'intensa attività di organizzatore di manifestazioni musicali: dal 1962 al 1969 fu direttore artistico delle Settimane musicali senesi, un festival a carattere prevalentemente musicologico, e, dal 1963 al 1969, dell'Accademia musicale Chigiana di Siena.
Collaborò inoltre con il Terzo programma della RAI (Radio Audizioni Italiane) dal 1959 al 1966, tenendo tre importanti cicli radiofonici su: "La musica nella Firenze granducale medicea", "La vita e l'arte di Alessandro Scarlatti" e "La morte di Cristo nella polifonia del Rinascimento fiorentino". Per queste trasmissioni il F. curò la scelta e la trascrizione di, tutte le musiche eseguite, nonché il testo critico.
Diresse e organizzò dal 1963 al 1968 le miscellanee musicologiche edite - per l'Accademia musicale Chigiana di Siena - dalla casa Olschki di Firenze. Fu presidente dal 1972 al 1980 dell'Accademia nazionale "Luigi Cherubini" di musìca, lettere e arti di Firenze.
Presentò, attraverso numerose conferenze e convegni nelle maggiori città italiane ed estere, i risultati delle proprie ricerche musicologiche che, pur abbracciando l'intero arco della storia della musica, per lo più si concentrarono, nel periodo che va dal XV al XVIII secolo, sull'area fiorentina e toscana.
Morì a Firenze il 12 giugno 1983.
Tra i suoi scritti si ricordano: G. A. Perti, in Musicisti lombardi ed emiliani, Siena 1958, pp. 133-140; Due musicisti genovesi alla corte granducale medicea: G. M. Pagliardi e M. Bitti, in Musicisti piemontesi e liguri, Siena 1959, pp. 79-94, Le musiche di A. Scarlatti "per il tempo di Penitenza e di tenebre" (Il Ms. n. 443 dell'Accademia filarmonica di Bologna), estratto da I grandi anniversari del 1960 e la musica sinfonica e da camera nell'800 in Italia, Siena 1960, pp. 17-32; A. Scarlatti e il principe Ferdinando de' Medici, Firenze 1961; Un'ignota composizione di un ignoto musicista del Settecento: lo "Stabat Mater" di L. P. Bonsi, in Musiche italiane rare e vive da G. Gabrieli a G. Verdi, Siena 1962, pp. 243-251; Uno sconosciuto allievo di G. M. Rutini: G. Buccioni, ibid., pp. 195-203, F. Feroci nella scuola organistica fiorentina del XVIII secolo, ibid., pp. 145-160; A. Felici il terzo maestro di L. Cherubini, ibid., pp. 183-194; F. Zannetti musicista volterrano "dall'estro divino", ibid., pp. 161-182; La giovinezza di L. Cherubini nella vita musicale fiorentina del suo tempo (contributo su documenti originali), in L. Cherubini nel secondo centenario della nascita, Firenze 1962, pp. 1-46; Gli ultimi anni di vita di F. M. Veracini. Contributo alla biografia del violinista e compositore fiorentino, in Collectanea historiae musicae, III (1963), pp. 91-108; Incontro con F. Rutini il dimenticato figlio musicista del primo maestro di Mozart, in Accademia musicale Chigiana, Le celebrazioni del 1963 e alcune nuove indagini sulla musica italiana del XVIII e XIX secolo, Firenze 1963, pp. 195-205; La vera data di nascita di O. Rinuccini, ibid., pp. 15 ss.; Le acute censure di F. M. Veracini a "L'arte della fuga" di F. Geminiani. Indicazioni per un severo riesame critico delle opere del maestro lucchese, ibid., pp. 155-194; Il solitario pellegrinaggio di un uomo di genio. Momenti della vita e dell'arte di A. Scarlatti, in Disclub, I, Firenze 1963, pp. 15-21; Nuova luce sull'attività fiorentina di G. A. Perti, B. Cristofori e G. F. Haendel. Valore storico e critico in una "Memoria" di F. M. Mannucci, in Chigiana, XXI (1961), pp. 143-190; La vita e l'ignota opera-prima di F. Corteccia, musicista italiano del Rinascimento, ibid., XXII (1965), pp. 185-217; Appunti didattici e riflessioni critiche di un musicista preromantico. Le inedite "Annotazioni sulla musica" di F. M. Veracini, in La nuova musicologia italiana. Quaderni della Rassegna musicale, Torino 1965, pp. 25-54, Torna alla luce la partitura autografa dell'oratorio "Il Primo omicidio" di A. Scarlatti, in Chigiana, XXIII (1966), pp. 245-264, Una nuova fonte per la conoscenza di G. Platti e del suo "Miserere". Note interrogative in margine alla monografia di F. Torrefranca, ibid., XXIV (1967), pp. 181-202; Segnalazione di un ignoto concerto attribuito a Mozart in una partitura manoscritta napoletana, ibid., XXV (1968), pp. 247-252; Ignoti momenti rossiniani. Contributo all'indagine sul "lungo silenzio" di Rossini e alla conoscenza dell'attività creativa minore del maestro, ibid., pp. 265-285; L'alba del pianoforte. Verità storica sulla nascita del primo cembalo a martelletti, Milano 1968; Il dolore e la morte nelle "voci in solitudine" di A. Scarlatti, in Scritti in onore di L. Ronga, Milano 1973, pp. 127-144; La vicenda umana e artistica di G. B. Jacomelli "del Violino" deuteragonista della Camerata fiorentina, Firenze 1981.
Curò inoltre numerose revisioni di musiche di autori del passato riproponendole all'attenzione del pubblico e della critica. Tra queste si ricordano: A. Scarlatti, Ilprimo omicidio, oratorio in due parti per sei voci, archi e cembalo (1707), trascrizione ed elaborazione di B. Rigacci e M. Fabbri, condotte sul ms. autografo (e unicum) conservato a San Francisco (USA), Siena, Accademia musicale Chigiana, 1966; G. Rossini, Andante tema e variazione in sì bem. maggiore per clarinetto e piccola orchestra "dedicata ad Alessandro Abate" (ritrovamento e ricostruzione del F.), Siena 1968; F. Corteccia, Passione di Christo secondo Giovanni, per voce recitante e coro a quattro voci virili (rinvenimento, trascrizione e ricostruzione del F.), Firenze, Accademia nazionale "L. Cherubini", 1970.
Bibl.: Necrol. in Nuova Rivista musicale italiana, XVII (1983), pp. 199-202; notizie fornite dalla famiglia residente a Firenze; The New Grove Dictionaryof music and musicians, VI, p. 341; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III p. 686.