MARKOS (cognome Vafiadis, pseud. Markópoulos)
Capo del movimento comunista greco, nato nel 1906 a Theodosia (Asia Minore). Da ragazzo fece diversi mestieri: muratore, pittore, incisore, sacrestano, commesso. Profugo a Costantinopoli nel 1922, nel 1923 si recò a Salonicco, per trovare poi occupazione a Cavalla, nel 1924, nelle manifatture tabacchi. In quell'epoca aderì al Partito comunista per il quale lavorò a Drama, all'epoca del servizio militare, in seno al 4° regg. di cavalleria. Arrestato una prima volta il 1° settembre 1929 e condannato a otto mesi di carcere, dal maggio del 1930 diresse il settimanale comunista Kapnergatis, organo del Partito comunista ellenico (KKE), di cui era segretario dal febbraio del 1929. Più volte arrestato e confinato per distribuzione di manifesti a contenuto rivoluzionario, ferimento e uso di armi, false dichiarazioni di identità, ecc. Nel colmo della guerra civile in Grecia il nome di Markos venne di dominio pubblico nel febbraio del 1947, a seguito dell'incontro avuto col deputato inglese George Thomas. La commissione d'inchiesta delle N. U. per i Balcani cercò nel marzo del 1947 di mettersi a contatto con lui, ma egli non si presentò all'appuntamento, stabilito a mezzo radio. Tramite i delegati polacco e sovietico della commissione, Markos fece pervenire ad essa un voluminoso memorandum sulla situazione in Grecia. Nel luglio del 1947 il governo di Atene mise sulla sua testa una taglia di 20 milioni di dracme, mentre il 24 dicembre egli proclamava la formazione di un governo popolare della "Grecia libera", ai cui ordini combattono le formazioni partigiane comuniste operanti tuttora contro le forze regolari del governo greco, lungo tutta la linea di confine con l'Albania, la Iugoslavia e la Bulgaria. Nel febbraio 1949 ha dato le dimissioni.