Marsiglia (Marsilia)
Città della Francia meridionale, sul Mediterraneo, all'estremità orientale del golfo del Leone.
Per la sua posizione è, oltre che sbocco naturale della valle del Rodano, il primo porto marittimo della Francia. Come emporio commerciale rivestì notevole importanza anche nell'antichità e nel Medioevo. Conobbe però periodi di decadenza a causa di motivi bellici o politici: così per lungo tempo dopo la conquista di Cesare (M. si era schierata con Pompeo), poi tra i secc. VII e XI per la chiusura dei mercati d'Oriente, conquistati dagli Arabi, e tra la fine del XIII sec. e la fine del XV a causa della sottomissione a Carlo d'Angiò e della distruzione della flotta da parte degli Aragonesi (1284). Il commercio tra le città toscane e M. fu molto vivace, soprattutto durante il XIII sec. (Davidsohn, Storia, passim).
D. nomina M. due volte. In Pg XVIII 102 Cesare, per soggiogare Ilerda, / punse Marsilia e poi corse in Ispagna, ove le imprese di Cesare sono citate come esempio di sollecitudine (v. anche Pd VI 61 ss.): Cesare, preoccupato di sconfiggere i pompeiani in Spagna, si limitò ad avviare le operazioni di assedio a M., la punse, affidandone poi il proseguimento a Bruto. In Pd IX 91-93, nel contesto della lunga descrizione (vv. 82-93) fatta da Folchetto per indicare la sua città natale: ad un occaso quasi e ad un orto / Buggea siede e la terra ond'io fui, / che fé del sangue suo già caldo il porto; D., dopo aver descritto il Mediterraneo, e dopo aver localizzato il settore di questo mare nel quale si trova M., opera una collocazione geografica più precisa servendosi della posizione reciproca di Buggea e di Marsiglia. Le due città si trovano quasi sullo stesso meridiano, a oriente del quinto meridiano orientale di Greenwich, più vicina a questo Buggea di quanto non sia Marsiglia.
Per quanto riguarda la coincidenza tra occaso e orto, l'identità di orario cioè, è evidente che, se anche non esistesse la piccola differenza di longitudine, che pure ovviamente porta a una differenza oraria tra i due luoghi, tale identità si verificherebbe soltanto in equinozio. Con tale limitazione va quindi inteso ad un occaso... e ad un orto, mentre il quasi è ovviamente riferito alla piccola differenza di longitudine, ché certamente non sta a indicare la periodicità equinoziale della coincidenza (o quasi) oraria tra le due città. Il Magnaghi e il Revelli (Italia 22 ss.) sostengono che D. aveva presenti carte nautiche, nelle quali la posizione delle due città appare più vicina alla descrizione dantesca (v. anche BUGGEA); il Casella, invece, sostiene, almeno per la prima parte del passo (vv. 82-87), l'influenza di una carta terrestre costruita secondo la descrizione geografica di Orosio.
Tra gli antichi commentatori, il Vellutello e, sulla sua scorta, il Daniello e il Venturi, sostengono, con argomentazioni in verità poco convincenti, che D. intendeva indicare, nel passo del Paradiso, Genova, non Marsiglia.
Bibl. - A. Magnaghi, Sul ‛ Quarnaro ' dantesco, in " La Geografia " III-IV (1921) 81; M. Casella, Questioni di geografia dantesca, in " Studi d. " XII (1927) 76.