AZPILCUETA, Martín de
Moralista e canonista spagnolo, zio materno dì S. Francesco Saverio, conosciuto più comunemente come Navarrus o Doctor Navarrus, dal regno ove nacque il 13 dicembre 1493. Compiuti gli studî in Alcalá e in Tolosa, fu, per più di trent'anni, professore di diritto ecclesiastico prima a Cahors e a Tolosa, poi nell'università di Salamanca e in quella poco prima fondata di Coimbra. Si trasferì a Roma nel 1567, e vi morì il 21 giugno 1586 o 1587, dopo essere stato in grande stima presso Pio V, Gregorio XIII e Sisto V. Fu sepolto nella chiesa di S. Antonio dei Portoghesi. Scrisse, tra l'altro, il Manuale sive Enchiridion confessariorum et poenitentium (Roma 1588), già composto in spagnolo (Salamanca 1557), che ebbe larghissima diffusione e fece testo per lungo tempo nelle scuole cattoliche; De redditibus beneficiorum ecclesiasticorum (Roma 1568); De regularibus (ib. 1576); De usuris (ib. 1583); De alienatione rerum ecclesiasticarum (ib.); De horis canonicis et oratione (ib. 1586); Consiliorum seu responsorum libri quinque, disposti secondo l'ordine delle Decretali (Lione 1591). L'edizione più completa delle sue opere è quella di Venezia 1750, voll. 3.
Bibl.: J. Bund, Catalogus auctorum qui scripserunt de theologia morali et practica, Rouen 1900, p. 115; H. Hurter, Nomenclator literarius theologiae catholicae, Innsbruck 1907, III, pp. 344-48.