Pittore e incisore (Colmar 1450 circa - Breisach 1491). Non è nota la sua formazione; il suo stile, che opera una sintesi tra la tradizione artistica renana e l'influsso dei grandi fiamminghi (R. van der Weyden, D. Bouts), ha fatto supporre un suo viaggio di studio nei Paesi Bassi, a Colonia, in Borgogna; fu forse a Ulma, dove poté conoscere l'opera di H. Multscher. Ebbe grandissima fama; nella sua opera l'essenzialità compositiva si unisce a un trattamento dettagliato e attento, che nella fase matura acquisisce maggiore morbidezza nel disegno. Pochi i dipinti rimasti, tra i quali la Madonna del roseto (1473, Colmar, S. Martino); le portelle dell'altare d'Orlier (Colmar, Musée d'Unterlinden); la Natività (Berlino, Gemäldegalerie); gli affreschi del Giudizio universale (1488 circa, Breisach, cattedrale, molto danneggiati). Come incisore ebbe grande seguito già presso i contemporanei; muovendo dall'arte del Maestro E. S. raggiunse un alto virtuosismo nell'uso del bulino, nella resa grafica di luci e toni, realizzando nuove ed efficaci soluzioni iconografiche (Tentazioni di s. Antonio, 1470-75; Salita al Calvario, 1475; Incensiere, 1480-91). Numerosi esemplari delle sue incisioni sono a Vienna, Albertina; Berlino, Kupferstichkabinett; Parigi, Bibliothèque Nationale.