Usanza dell’antica Grecia che consisteva nel tagliare mani e piedi di una persona uccisa, legarle a una cordicella e attaccarle al proprio corpo, sotto l’ascella (gr. μασχάλη): l’uso si spiega ora con l’intento di impedire al morto di tornare a vendicarsi, ora con quello di assorbire la forza vitale del morto stesso, o di creare una specie di identità fra ucciso e uccisore.