Massaggio
Il massaggio (dal francese massage, derivato di masser, "massaggiare", voce di origine araba) è un procedimento terapeutico e igienico. Già utilizzato presso i popoli antichi, il massaggio consiste nel praticare sul corpo frizioni e pressioni manuali, con effetto di miglioramento funzionale di organi e apparati muscolari e articolari, cui può associarsi un'azione sedativa di disturbi nervosi e affezioni di origine psicosomatica.
l. Tipi di manovre e sistemi interessati
Anche se solamente nel 19° secolo compaiono i primi scritti scientifici dedicati a spiegare i meccanismi biologici conseguenti al trattamento massoterapico, l'uso del massaggio a scopo terapeutico risale a età molto remote. Già migliaia di anni fa i testi di medicina ayurvedica (v. medicina: L'altra medicina) sottolineavano l'importanza di questo trattamento a fini curativi: il medico ayurveda applicava sulla cute del paziente, tramite il massaggio, i principi fitoterapici utili alla soluzione della patologia. Nella civiltà romana il massaggio rappresentava una tecnica di ottimizzazione dello stato di benessere usualmente ricercato nell'ambiente termale: veniva eseguito dopo l'attività fisica o dopo il bagno in piscina, allo scopo di decontratturare le masse muscolari. La massoterapia prevede l'uso delle mani per attuare trattamenti di cura per il corpo. L'operatore svolge sui tessuti del paziente manovre di diverso tipo, a seconda dell'effetto che desidera ottenere e degli organi che vuole interessare. Si distinguono sfioramenti, compressioni, frizioni, impastamenti, manipolazioni, trazioni. Lo sfioramento viene eseguito con i polpastrelli delle dita e determina una stimolazione delle terminazioni nervose sensitive. Le compressioni possono essere attuate con la prima falange del dito (digitopressione) per sollecitare le aree riflessogene utilizzate nell'agopuntura, o con il palmo della mano per muovere masse acquose di ristagno nella risoluzione degli edemi o comprimere i fusi muscolari per decontrarli. Con le frizioni, esercitate con l'intera mano tramite rapidi movimenti di strusciamento sulla cute, si ottiene l'aumento del microcircolo arterioso superficiale con miglioramento degli scambi di ossigeno fra i tessuti. Gli impastamenti vengono svolti con entrambe le mani esercitando trazione e rotazione dei tessuti cutanei; se troppo violenti, tali trattamenti sono pericolosi perché possono provocare la rottura dei tralci connettivali che fanno aderire la cute alla fascia muscolare.
Nella manipolazione l'operatore si avvale dell'ausilio di tutti gli arti, allo scopo di ottenere una mobilizzazione passiva delle articolazioni con riattivazione funzionale delle stesse. Le trazioni possono essere esercitate con pressione leggera sulla cute, al fine di attivarne il metabolismo o, con pressione maggiore sui capi muscolari a scopi decontratturanti. Il trattamento manuale, attuato tramite la stimolazione della cute e del sottocute, può riguardare i sistemi nervoso, muscolare e circolatorio. Il sistema nervoso viene interessato mediante gli sfioramenti e le pressioni (digitopressioni) in particolari punti che corrispondono alle zone usate nell'agopuntura. Gli sfioramenti determinano una lieve stimolazione delle terminazioni nervose sensitive, cui consegue un duplice effetto: l'innalzamento della soglia di sensibilità delle fibre con riduzione dello stimolo doloroso; una lieve stimolazione delle fibre sensitive con invio alla sostanza corticale di una sensazione definita piacevole. Le digitopressioni procurano una stimolazione dell'arco riflesso a livello midollare, con attenuazione sia dello spasmo muscolare sia del dolore. Nella riduzione di quest'ultimo sembra avere un ruolo importante anche la liberazione di endorfine, sostanze che inducono a livello centrale analgesia e sensazione di benessere. Il sistema muscolare viene interessato con manovre più profonde, quali l'impastamento, le manipolazioni e le trazioni. Scopo del massaggio muscolare è arricchire l'apporto ematico del muscolo, consentendo un miglioramento della sua ossigenazione e, dopo l'esercizio, l'eliminazione dell'acido lattico formatosi per contrazione anaerobia. Le trazioni e le manipolazioni permettono di risolvere le contrazioni spastiche del muscolo riattivando la funzione articolare. Il sistema circolatorio viene sollecitato dal massaggio in tutti i suoi distretti: le frizioni aumentano il microcircolo arterioso superficiale per stimolazione sia termica sia meccanica; il sistema venoso subisce un'attivazione tramite la compressione dei capi muscolari che contengono i vasi. Ma la parte dell'apparato circolatorio che riceve maggior beneficio dal massaggio è il sistema linfatico. Ritenuto per lungo tempo un doppione del sistema venoso perché riporta come questo i liquidi reflui al cuore, esso è considerato attualmente il più importante sistema atto a evitare il ristagno di liquidi e proteine nei tessuti. La sua funzione principale è infatti quella di facilitare il ritorno dei liquidi, evitando la formazione dell'edema. L'attivazione manuale di tale sistema, chiamata linfodrenaggio, costituisce, insieme allo shiatsu, la forma di massaggio di più ampio impiego nel campo medico.
E. Vodder, un biologo studioso della funzione del sistema linfatico, mise a punto, nel 1936, una tecnica manuale che ne permetteva l'ottimizzazione funzionale. Il sistema linfatico, che svolge nel nostro organismo importanti funzioni correlate con le peculiarità anatomiche di questo sistema, nasce 'a dita di guanto' dagli spazi intercellulari sotto forma di filamenti connettivali che iniziano a convogliare i liquidi in una direzione; lungo tali filamenti si fissano cellule endoteliali, le quali costituiscono, gradualmente, il capillare linfatico, formato da una struttura unica (non presente nel capillare venoso o arterioso) data da un filamento parallelo al capillare, da un filamento perpendicolare allo stesso e dalla cellula endoteliale ancorata per un suo polo al filamento perpendicolare. Quando macromolecole proteiche fuoriescono dal capillare arteriolare e non possono rientrare in quello venulare, la pressione oncotica varia alterando il cosiddetto equilibrio di Sterling (equilibrio tra pressione osmotica e pressione idrostatica che regola il passaggio dei liquidi dal capillare ai tessuti e viceversa) e determinando il ristagno di liquidi negli spazi tessutali con formazione di un edema, che sarebbe sempre più ingravescente se non fosse presente il sistema linfatico. Infatti, in virtù della sua particolare struttura anatomica, il sistema linfatico può risolvere l'edema eliminando le macromolecole proteiche che l'hanno provocato. Il ristagno dei liquidi nei tessuti porta a un loro accumulo anche attorno al capillare linfatico; essendo incomprimibili, i liquidi causano un aumento di volume e quindi dello spazio tra il filamento connettivale parallelo e la cellula endoteliale, con conseguente allontanamento dei due. Poiché il filamento parallelo è legato a quello perpendicolare, anche questo subisce un allontanamento, cui consegue, per l'ancoraggio del filamento a un polo della cellula endoteliale, l'apertura 'a botola' del capillare linfatico con conseguente aumento del diametro del poro endoteliale e ingresso di acqua e proteine.
Le manovre manuali del linfodrenaggio rispettano la fisiologia di questo sistema e prevedono: 1) lievi pressioni sulle stazioni linfonodali per ottenere lo svuotamento di queste, al fine di creare dei vuoti dove spostare i liquidi convogliati; 2) movimenti circolari di richiamo dei liquidi per permettere il riassorbimento di questi e delle proteine grazie all'apertura delle botole endoteliali; 3) compressioni a bracciale, a bassa pressione (30-40 mm Hg), per conseguire la progressione centripeta dei liquidi. Per la sua azione antiedemigena, è un massaggio insostituibile nel trattamento della stasi venolinfatica degli arti. Viene utilizzato nella cura dei linfedemi e della cellulite.
Lo shiatsu è una particolare massoterapia elaborata, negli anni Trenta, dal giapponese T. Namikoshi che abbinò antiche tecniche di massaggio giapponesi e cinesi, praticate nell'abitudine popolare direttamente dal paziente per ridurre i fastidi di vari malanni. Il nome deriva dalla fusione di shi, "dito", e atsu, "pressione": dalla stessa composizione del termine si evince il principio di tale tecnica, basata sulla compressione esercitata tramite il polpastrello di un dito in particolari punti (circa 800) corrispondenti alle zone di agopuntura. La stimolazione digitale causa miglioramento funzionale di organi e apparati, sia interni sia esterni, e rilassamento psicologico con sedazione e potenziamento del tono dell'umore. I risultati si spiegano, principalmente, attraverso l'effetto riflessogeno, conosciuto in India, Cina ed Egitto sin da età molto remote, che prevede la riduzione della contrattura muscolare associata, come forma di difesa, all'alterazione di un organo o di un apparato. Si ottiene così la risoluzione non solo di problemi articolari e muscolari, ma anche di disturbi nervosi e affezioni a componente psicosomatica.
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