Rosolino, Massimiliano
Italia • Napoli, 11 luglio 1978 • Specialità: 200 m misti; 200 m, 400 m, staffetta 4x200 m stile libero
È l'atleta italiano che ha vinto più medaglie olimpiche. Di padre napoletano e madre australiana, si è formato nella prestigiosa Canottieri Napoli, dove fu allenato fino al momento dei suoi grandi successi da Riccardo Siniscalco, un ex azzurro del mezzofondo. Prima dei Giochi Olimpici di Atene aveva partecipato, diciottenne, a quelli di Atlanta, raggiungendo la finale sia nei 200 e 400 m stile libero, sia nella staffetta 4x200 m stile libero. Aveva poi conquistato due medaglie d'argento nei Campionati Europei di Siviglia (200 e 400 m stile libero); una medaglia d'argento nei 200 m stile libero durante i Campionati del Mondo di Perth 1998; una medaglia d'argento nei 200 m misti e una di bronzo nei 200 m stile libero nei Campionati Europei di Istanbul 1999. Finalmente erano poi arrivate le prime medaglie d'oro europee: a Helsinki vinse due titoli individuali nei 200 m misti e nei 200 m stile libero ed entrò da numero uno nel quartetto che conquistò la medaglia d'oro nella staffetta 4x200 m stile libero.
Nel corso delle Olimpiadi di Sydney Rosolino fu, con l'olandese Pieter Van den Hoogenband, l'unico nuotatore capace di vincere 3 medaglie olimpiche individuali: fu infatti primo nei 200 m misti, secondo nei 400 m stile libero e terzo nei 200 m stile libero. L'atleta napoletano realizzò inoltre in tutte e tre le gare prestazioni che in quel momento erano tra le migliori mondiali di ogni epoca, con progressi personali sensazionali. Giungendo secondo nei 400 m stile libero dietro al fenomeno australiano Ian Thorpe conquistò la prima medaglia d'argento maschile della storia del nostro nuoto: il suo tempo (3′43,40″) costituì il nuovo record europeo sulla distanza. Nei 200 m stile libero maschili Rosolino, che in semifinale aveva migliorato con 1′46,60″ il record nazionale di Giorgio Lamberti e siglato quella che era in quel momento la terza prestazione mondiale di tutti i tempi, non si fece coinvolgere nel tremendo duello tra Van den Hoogenband e Thorpe, ma prese come punto di riferimento lo statunitense Josh Davis e concentrò i suoi sforzi in un finale fulminante, che gli consentì di bruciare l'avversario proprio nell'ultimo metro di gara e di conquistare la medaglia di bronzo. Il suo capolavoro furono però i 200 m misti. Si trattò di una gara di altissimo contenuto tattico e agonistico. Massimiliano aveva compiuto due errori nella seconda semifinale, da lui comunque vinta. Il primo, di ordine tattico, era consistito nell'impostazione di una gara spinta ai limiti fisiologici fin dalla prima frazione (quella nuotata a delfino); il secondo, di ordine tecnico, era stato quello di saltare preziosi cicli di respirazione, in favore della maggiore velocità che si presumeva fosse così sviluppabile. Riccardo Siniscalco, il suo tecnico, provvide immediatamente a correggere questa impostazione, portando il campione a nuotare una prima parte di gara in assoluto controllo. In finale Rosolino nuotò quindi la frazione di delfino respirando anche a ogni ciclo, per arrivare fresco alla frazione di dorso, nella quale era atteso l'attacco del campione olimpico dei 400 m misti Tom Dolan. L'atleta statunitense cercò di scavare un distacco incolmabile in questo stile, ma Rosolino rispose con la miglior frazione della sua carriera, pronto a recuperare negli stili a lui più congeniali, rana e stile libero. Nuotò una frazione di rana straordinaria, che gli consentì di passare al comando, per poi dilagare nella frazione a stile libero fino alla vittoria olimpica e alla seconda prestazione mondiale di ogni epoca. Alla fine del 2000 nessun nuotatore al mondo in campo maschile aveva un punteggio paragonabile a quello di Rosolino, che era l'unico ad apparire nei primi tre posti delle graduatorie mondiali di ogni epoca in tre differenti gare.
Una serie di risultati che venne confermata in dicembre a Valencia, in occasione degli Europei in vasca corta, dove il napoletano fu il numero uno indiscusso della manifestazione centrando la vittoria nei 200, 400 e 1500 m stile libero e nei 200 m misti. Inoltre nelle due distanze del mezzofondo dello stile libero Rosolino fu anche in grado di migliorare il record europeo. Per completare la serie dei successi nelle grandi manifestazioni gli mancava la vittoria nel Campionato del Mondo, che arrivò nel 2001 in occasione dell'edizione giapponese di Fukuoka. Rosolino si laureò campione del mondo dei 200 m misti, unico a scendere sotto la barriera dei 2 minuti, dopo essere passato ottavo a metà gara. Diede poi un contributo determinante, risultando il miglior frazionista italiano, nella finale della staffetta 4x200 m stile libero che in quella occasione conquistò la medaglia d'argento a ritmo di primato europeo. Agli Europei di Berlino (2002) conquistò la medaglia d'argento nei 400 m stile libero alle spalle di Emiliano Brembilla e quella di bronzo nei 200 m stile libero dietro a Van den Hoogenband e ancora a Brembilla. Subì una squalifica estremamente fiscale nei 200 m misti (in batteria) che gli impedì di difendere il titolo nella distanza in cui era campione olimpico, mondiale ed europeo in carica. Nella finale della staffetta 4x200 m stile libero ottenne l'unico oro di quella competizione.
Uscì da Berlino deluso e prese la decisione di lasciare l'Italia per cercare nuovi stimoli in Australia, consigliato in questo senso anche da Siniscalco. Scelse la città di Melbourne, dove aveva parenti per parte di madre. Sciolse anche il suo sodalizio con la Canottieri Napoli, tesserandosi per la Larus Nuoto di Roma. In ottobre era alle dipendenze di Ian Pope, un giovane tecnico che già allenava alcuni grandi nomi del nuoto mondiale (Matt Welsh, Michael Klim). Rosolino rientrò in Europa per disputare i Campionati del Mondo 2003 di Barcellona, dove colse l'unica medaglia italiana piazzandosi terzo nei 200 m misti.
Tornato in Australia dopo essere stato il numero uno anche in occasione dei Campionati italiani estivi di Riccione 2003, per titoli vinti e consistenza tecnica dei risultati, Rosolino fece rientro definitivo a Roma per prendere parte ai Campionati Europei di Madrid. Qui, nel maggio 2004, dimostrò ancora una volta grande consistenza agonistica. Dopo un esordio sofferto nei 400 m stile libero, conclusi con un modesto quinto posto, Rosolino si cimentò nei 200 m misti il giorno successivo. Nella finale di questa gara era quinto dopo la frazione a farfalla e sesto dopo quella del dorso; seppe tuttavia riemergere di prepotenza con la rana toccando terzo ai 150 m, un solo centesimo davanti ad Alessio Boggiatto. Il finale degli azzurri fu di straordinaria intensità. Rosolino fece suo il terzo posto, precedendo Boggiatto di un centesimo di secondo. Del tutto analoghi lo sviluppo e la conclusione dei 200 m stile libero, con la finale (conquistata dopo una semifinale poco incoraggiante) in cui Rosolino scelse di giocarsi le sue carte con un ritorno esplosivo: ottavo ai 50 m, sesto a metà gara e anche ai 150 m, liberò tutta la sua potenza nel finale arrivando, contemporaneamente a Filippo Magnini, al terzo posto in 1′48,69″. Successivamente percorse la sua frazione della staffetta 4x200 m stile libero in un tempo inferiore al minuto e quarantasette secondi, spingendo la staffetta nella zona del primato europeo con il secondo miglior tempo della vita in frazione lanciata.
Ad Atene le speranze riposte in lui erano forti, come forte era la sua convinzione di far bene. Lottò nei 400 m stile libero, ma concluse al quinto posto, ottenendo in quella finale il proprio miglior tempo dell'anno e anche il miglior risultato cronometrico delle ultime tre stagioni. Tutt'altro che rassegnato, il napoletano spinse al bronzo il quartetto azzurro della 4x200 m stile libero grazie a una seconda frazione superba, nuotata in 1′46,24″; fu quindi l'artefice numero uno di un evento felice e senza precedenti per una staffetta azzurra, e con l'occasione divenne il solo nuotatore italiano ad aver vinto medaglie in due diverse Olimpiadi e anche l'unico ad avere ottenuto 4 medaglie olimpiche. Non riuscì invece a esprimersi nei 200 m misti, gara in cui non raggiunse la finale.
Rosolino nel settembre 2004 si stabilì a Roma, alla Larus Nuoto, sotto la guida di Claudio Rossetto. In carriera ha vinto un oro, un argento e un bronzo a livello individuale in tre partecipazioni olimpiche; un oro, un argento e un bronzo in tre edizioni di campionati del mondo; 2 medaglie d'oro, 4 d'argento e 4 di bronzo in sede di campionato d'Europa in vasca lunga. Sempre in vasca lunga ha vinto inoltre una medaglia di bronzo olimpica; una medaglia d'argento mondiale e 3 medaglie d'oro europee con la staffetta azzurra della 4x200 m stile libero. In vasca da 25 m a livello individuale vanta 6 medaglie d'oro, 4 d'argento e 3 di bronzo in campo europeo; una medaglia d'argento e 3 di bronzo in campo mondiale. Ha migliorato inoltre sette primati italiani assoluti in vasca grande e nove in vasca corta. Sempre in vasca grande può vantare inoltre un primato olimpico nei 200 m misti e un primato europeo nei 400 m stile libero. In vasca piccola ha stabilito due primati europei.