Girotti, Massimo
Giròtti, Massimo. – Attore cinematografico e teatrale (Macerata 1918 - Roma 2003). Icona del cinema italiano, sfruttò le sue doti atletiche per ruoli di forza e di bell’aspetto. Dopo la guerra e il tormentato personaggio di Gino in Ossessione (1943) di Luchino Visconti, prestò la sua faccia pulita e il volto d’angelo per parti di giovane perbene idealizzando così una figura, quella dell’uomo onesto, così cara al cinema di quegli anni e che ebbe il più felice epilogo ne In nome della legge (1949) di Pietro Germi, che gli valse un Nastro d’argento. Scelto da Visconti per ruoli importanti – da Senso (1954) a L’innocente (1976) –, lavorò in molti film d’autore, tra cui Cronaca di un amore (1950) di Michelangelo Antonioni, Teorema (1968) e Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini, Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci, L’Agnese va a morire (1976) di Giuliano Montaldo, Interno berlinese (1985) di Liliana Cavani. Sul finire del 20° sec. le sue apparizioni si sono fatte sempre più sporadiche (lo ricordiamo nel 1994 ne Il mostro di Roberto Benigni), ma ultraottantenne, quando ormai sembrava essere fuori dalle scene, un’ultima, bellissima interpretazione eleverà ancora una volta la sua grazia ed eleganza chiudendo la sua vita e la carriera con il David di Donatello, assegnatogli postumo, per la splendida interpretazione di Davide Veroli, un anziano e smemorato sopravvissuto ai lager nazisti, in La finestra di fronte (2003) di Ferzan Ozpetek.