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MASTIO

di M.W. Thompson - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)
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MASTIO

M.W. Thompson

Torrione, spesso isolato, posto a controllo delle difese di un complesso castrale o di un palazzo fortificato, simbolo della signoria esercitata dal possessore sul castello e su un vasto territorio circostante; il termine francese donjon deriva dall'accusativo tardolatino dominionem, derivato da dominus 'signore'. Il termine italiano m. è la forma toscana di maschio, usata con valore figurato.A prescindere dal simbolismo feudale, il m. aveva espresse finalità militari, essendo l'ultima roccaforte all'interno di un fortilizio e il luogo in cui trovava rifugio la guarnigione. Dalla sua sommità si controllava la difesa del castello: da qui potevano essere impartiti gli ordini per rinforzare i punti più deboli e da qui si potevano osservare i movimenti dell'assediante. Il m. aveva spesso un fossato che ne permetteva la salvaguardia quando già il resto del fortilizio era caduto in mano al nemico; la sua difesa era soprattutto passiva e si basava quasi esclusivamente su lanci dal terrazzamento sommitale.La forma del m. era preferibilmente quadrata o rettangolare e talvolta esso era dotato di pilastri-contrafforti e torrette angolari quadrate. La forma circolare, comparsa comunque presto, ebbe particolare fortuna all'epoca di Filippo II Augusto (1180-1223: la grande torre cilindrica di Coucy, ora perduta, venne innalzata alla metà del sec. 13°; si ritrovano anche m. di impianto esagonale o, più spesso, ottagonale. È possibile che si ritenessero le forme circolari o poligonali più efficaci a deviare i colpi lanciati dagli assedianti. Una variante di m. di notevole importanza era la torre en becque, caratterizzata da un gigantesco elemento triangolare pieno rivolto verso l'esterno.L'ingresso al m. risultava comunque il punto più vulnerabile ed era consuetudine generale quella di avere l'entrata sopraelevata corrispondente al primo piano della torre; vi si poteva accedere tramite una scala mobile, come nei Bergfriede tedeschi, dove l'edificio non era abitato permanentemente, o attraverso gradini in legno facilmente rimovibili, oppure si lasciava davanti all'ingresso uno spazio vuoto occupato da un ponte retrattile. Il collegamento scalare tra i piani del torrione era frequentemente ricavato in spessore di muro; in Inghilterra, tuttavia, il blocco delle scale si poteva trovare anche all'interno di un elaborato avancorpo, innalzato di fronte al m. ad angolo retto con l'accesso.

Bibl.: s.v. Donjon, in Viollet-le-Duc, V, 1861, pp. 34-96; R.A. Brown, H.M. Colvin, A.J. Taylor, The History of the King's Works. The Middle Ages, 2 voll., London 1963; D. Renn, Norman Castles in Britain, London 1968; W. Hotz, Kleine Kunstgeschichte der deutschen Burg, Darmstadt 1972 (1979⁴); A. Chatelain, Donjons romans des Pays d'Ouest. Etude comparative sur les donjons quadrangulaires de l'Ouest, Paris 1973; G.M. Tabarelli, Castelli, rocche e mura d'Italia, Busto Arsizio 1983; M. Faucherre, J. Ottaway, Loches, in Architecture en région Centre, a cura di J.M. Pérouse de Montclos, Paris 1988, pp. 409-417; M.W. Thompson, The Decline of the Castle, Cambridge 1988; id., The Rise of the Castle, Cambridge 1991; C. Cairns, The Irish Tower House - a Military View, Fortress 11, 1991, pp. 1-13; J. Mesqui, Châteaux et enceintes de la France médiévale. De la défense à la résidence, 2 voll., Paris 1991-1993; M.W. Thompson, A Suggested Dual Origin for Keeps, Fortress 15, 1992, pp. 3-15; H. Kennedy, Crusader Castles, Cambridge 1994; D. Pringle, Towers in Crusader Castles in Palestine, in Château Gaillard XVI, "Actes du Colloque international, Luxembourg 1992", Caen 1994, pp. 335-350; M.W. Thompson, The Medieval Hall, the Basis of Secular Domestic Life, 600-1600 AD, Aldershot 1995.M.W. Thompson

Vedi anche
castello architettura Presso i Romani il castellum era un’opera di fortificazione, generalmente di minore entità rispetto al castrum, lungo i confini dell’Impero. I castello erano temporanei o permanenti: i primi erano semplici ridotte, di forma circolare o quadrangolare, spesso senza baraccamenti per le truppe; ... fortificazione Opera o insieme di opere che mirano a diminuire l’efficacia offensiva degli avversari, servendosi delle caratteristiche naturali del terreno e modificandole opportunamente con apprestamenti tecnici. 1. Preistoria ed età antica Con il fissarsi degli abitati sorsero anche le prime cinte murarie di rozze ... Castel del Monte Castello della Puglia, a 19 km a S di Andria, isolato su un’altura delle Murge, da dove si domina un panorama vastissimo. La costruzione fu iniziata, per conto di Federico II, verso il 1240. La mole è a pianta ottagona, con una torre ottagonale per ogni spigolo, e cortile centrale. L’interno è costituito ... Sangallo, Antonio da, il Giovane Nome con cui è noto l'architetto Antonio di Bartolomeo Cordini (Firenze 1484 - Terni 1546). Formatosi come carpentiere e maestro di legname, seguì gli zii materni Giuliano e Antonio il Vecchio a Roma (1503 circa), dove intraprese studî sull'antico entrando anche a far parte della bottega di Bramante. ...
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    Enciclopedia Italiana (1934)
    (o maschio) Leone Andrea Maggiorotti È la torre principale dei castelli durante il Medioevo e fino al sec. XVI. Ebbe funzione di ridotto centrale di tutta l'opera difensiva. In esso si ricoverava il castellano con i suoi più intimi, quando riteneva poco sicuro il resto della fortezza. Il nome di mastio ...
Vocabolario
màstio
mastio màstio s. m. – Forma tosc. per maschio, limitata all’uso pop. tosc. nel senso proprio, più largamente diffusa nei sign. figurati: il m. della vite; il Mastio di Volterra.
masto-
masto- (davanti a voc. mast-) [dal gr. μαστός «mammella»]. – Primo elemento di parole composte del linguaggio scient., formate modernamente o derivate dal greco, in cui significa «mammella».
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