Città dell’Unione Indiana (fino al 1948 Muttra; 298.827 ab. nel 2001), nell’Uttar Pradesh, sulla riva destra del fiume Jumna. Importante centro di mercato e nodo ferroviario della linea Agra-Delhi, con grandi diramazioni a E per Bareilly e a SO per Bharatpur, con industrie petrolchimiche e della carta.
I più antichi insediamenti della città e del suo territorio risalgono all’8° sec. a.C. Antico centro del buddhismo, così ricordato ai primi del 5° sec. d.C., a partire dall’11° fino al 18° sec. fu costantemente attaccato e saccheggiato dai musulmani provenienti dall’Afghanistan. Nel 1804 la città e il distretto di M. passarono all’amministrazione britannica. Arte di M. Scuola di scultura fiorita dal 2° al 6° sec. d.C.; abbracciò periodi storici diversi, dal dominio degli Shaka e dei Parti alla dinastia dei Kuṣāna. Arte colta, trattò temi sia religiosi d’ispirazione giainista e poi buddhista, sia profani, legati alla corte (statue dei re e di altri personaggi del tempo dei Kuṣāna), risentendo di influenze partiche, iraniche ed ellenistico-romane. Nell’iconografia religiosa, si è discusso se la priorità nella rappresentazione antropomorfa del Buddha spetti all’arte di M. o alla scuola di Gandhāra; è probabile che la scuola di M. sia giunta all’elaborazione del tema in modo autonomo, con una progressiva spiritualizzazione delle immagini di divinità degli alberi e di asceti in contemplazione già presenti nel suo repertorio. Le sculture di M. esprimono vitalità nelle raffigurazioni del Buddha, e più ancora in certi nudi femminili costruiti secondo moduli tipicamente indiani.