Stratego delle milizie d'Oriente (Arabisso, Cappadocia, 539 - Nicomedia 602), fu scelto dall'imperatore Tiberio come genero e successore. Incoronato già alla vigilia della morte di Tiberio, M. operò una riorganizzazione politico-militare dell'impero di cui intendeva riaffermare l'universalità. Istituì gli esarcati di Ravenna e d'Africa (584), in cui il luogotenente militare deteneva anche le funzioni dell'amministrazione civile. Si oppose agli attacchi ricorrenti dei Persiani in Asia, di Avari e Slavi nei Balcani, dei Longobardi in Italia. Arrestata l'avanzata persiana verso il Caucaso (590), M. profittò della lotta per la successione apertasi in Persia dopo la morte di Cosroe I, sostenendo Cosroe II che l'anno seguente firmò con lui la pace. M. respinse quindi gli Avari oltre il Danubio e, quanto all'Italia, si limitò ad allearsi col re franco Childerico, di cui finanziò una effimera spedizione (584), e concentrò tutti i poteri nelle mani di un capo militare, detto esarca. M. e tutta la sua famiglia perdettero la vita nel 602 per una rivolta delle truppe danubiane, di cui fu a capo il centurione Foca. A M. viene ora attribuita la paternità dello Strategikon, un'opera che si rifà alla letteratura militare di tradizione classica ma che conferma l'ampiezza dello sforzo organizzativo del suo autore.