Cristofani, Mauro
Archeologo, nato a Roma il 2 gennaio 1941, morto ivi il 25 agosto 1997. Dal 1967 funzionario delle Soprintendenze archeologiche in Calabria e poi in Toscana, dove diresse il Centro di restauro della Soprintendenza alle antichità di Etruria a Firenze (1968-72), fu dal 1971 professore ordinario di etruscologia e antichità italiche nelle università di Pisa, Siena (1975) e Napoli (1989), e inoltre professore ospite in diverse università straniere. Dal 1981 direttore dell'istituto di Archeologia etrusco-italica del Consiglio nazionale delle ricerche. Redattore della rivista Studi etruschi, fondò nel 1975, insieme a G. Previtali, Prospettiva. Rivista di storia dell'arte antica e moderna, dirigendola fino al 1994. Responsabile scientifico delle otto manifestazioni espositive del Progetto Etruschi (1985), coordinò in special modo la mostra di Firenze Civiltà degli Etruschi. Socio corrispondente dell'Istituto archeologico germanico (1980) e dell'Accademia dei Lincei (1997); ricevette numerosi premi di riconoscimento per la sua intensa attività di ricerca.
Allievo di M. Pallottino e in diverse attività successore del maestro, dal quale ha ereditato, come da C. stesso affermato, la convinzione della "necessità di un'integrazione tra le diverse fonti di conoscenza e i differenti metodi di approccio al fine di raggiungere una reale dimensione storica degli Etruschi". Eccellente conoscitore di epigrafia etrusca, ha curato il Corpus inscriptionum etruscarum per i volumi ii 1, 4 (1970) e ii 2 (in collab. con altri, 1996). L'attività di studio epigrafico dei testi etruschi comprende anche i lavori Tabula Capuana. Un calendario festivo di età arcaica (1995), dedicato a uno dei più lunghi e complessi testi etruschi, e Due testi dell'Italia preromana (1996), in cui vengono analizzate due iscrizioni, l'una italica, proveniente dal santuario della dea Marica alle foci del Garigliano, l'altra apposta su un contrappeso etrusco da Cerveteri. Nella ricerca epigrafica ha perseguito in primo luogo il rigore dell'indagine lessicale al fine di una sicura fondazione della più generale ricostruzione linguistica. Dotato di vivi interessi storici, che muovono dagli aspetti formali a quelli della cultura, dell'economia e della società (con speciale attenzione all'età arcaica), ha sempre mostrato una particolare sensibilità per il tema della mobilità di genti etnicamente differenziate, le cui attività mercantili e i cui scambi culturali sono perseguiti con un senso rigoroso, e senza incrostazioni ideologiche deformatrici, fino a delineare le strutture complesse delle società e dell'economia arcaiche (Etruschi e altre genti dell'Italia preromana. Mobilità in età arcaica, 1996). Esemplare in questo senso la ricerca sul testo etrusco, sottostante a un testo greco, del secondo quarto del 5° sec. a.C. proveniente da Pech Maho (insediamento della Francia meridionale), riguardante una transazione commerciale in un sito vicino a Emporion (odierna Ampurias, in Spagna) e in qualche rapporto con Aleria in Corsica. Intensa l'attività di ricerca a Cerveteri (La tomba delle iscrizioni a Cerveteri, 1965; Cerveteri. Tre itinerari archeologici, 1991), di cui ha studiato la tipologia delle tombe e nel cui abitato ha condotto campagne annuali di scavo dal 1983 (Caere 1. Il parco archeologico, 1988, in collab. con altri; Caere 3, 1-2. Lo scarico arcaico della Vigna Parrocchiale, 1992-93, in collab. con altri). Grande importanza ha, nei suoi studi, la ricerca sulla storia dell'etruscologia, che lo mostra attento conoscitore anche dell'immagine che nei secoli (in particolare nel Settecento) si è costruita degli Etruschi e che ne completa la fisionomia storica (La scoperta degli Etruschi. Archeologia e antiquaria nel '700, 1983).
La copiosa serie dei suoi scritti (oltre 380 saggi, tra cui 16 monografie) è un esempio di full immersion da lui rivendicata come istanza archeologica, da cui emergono il fondo italico dell'arte etrusca e romana e le forme di contatto con le maestranze greche. Ha organizzato, tra l'altro, il convegno Il commercio etrusco arcaico (Roma 1983) e la mostra La grande Roma dei Tarquini (Roma 1990). Tra le altre opere si segnalano: Corpus delle urne etrusche di età ellenistica (in collab. con altri, 1975-77); L'arte degli Etruschi. Produzione e consumo (1978; nuova ed. 1985); Gli Etruschi del mare (1983; nuova ed. 1989); L'oro degli Etruschi (in collab. con M. Martelli, 1983); Dizionario della civiltà etrusca (1985); I bronzi degli Etruschi (1985); Saggi di storia etrusca arcaica (1987).