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Meditazione trascendentale

di Bruno Callieri - Universo del Corpo (2000)
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Meditazione trascendentale

Bruno Callieri

Si definisce meditazione la pratica ascetica per cui il credente si raccoglie in sé stesso e, riflettendo sulle verità di fede, rende più intensa la propria vita spirituale: nel cristianesimo, al fine di giungere a una più intima unione con Dio, nelle religioni orientali, per ottenere il pieno controllo della propria personalità in relazione con la realtà cosmica. La locuzione 'meditazione trascendentale' indica una serie di tecniche di concentrazione mentale e di addestramento al controllo di certi stati di coscienza e di alcune condizioni emotivo-cognitive. La meditazione trascendentale deriva direttamente da alcune filosofie e religioni orientali, buddhiste, zen e soprattutto yoga; specie nei paesi anglosassoni, si è cercato tuttavia di adattarla al contesto socioculturale e alla mentalità occidentali. Scopo della meditazione trascendentale, nella sua versione secolarizzata, diffusa dagli anni Sessanta del 20° secolo soprattutto negli Stati Uniti, è stato quello di pervenire sia al controllo dei propri stati interiori e fisiologici sia, in modo più mirato, a un livello di rilassamento molto profondo (v. training autogeno). La prassi della meditazione trascendentale si concentra soprattutto sull'8° stato dello yoga, quello della meditazione profonda o samadhi (v. yoga). Propria del samadhi è la 'perdita dei contenuti' (Taimni 1965), che si può verificare anche in uno yoga riduttivo, di cui cioè si trascurino i fondamenti spirituali, pur evitando di disperdere la serietà dell'impegno.

Il restringimento della coscienza su un punto è il nucleo centrale della meditazione, il cui processo base è l'allenamento. D. Langen (1978) parla di 'autointroversione concentrativa'; questa, secondo il pensiero di J.H. Schultz (1987), condurrebbe a una commutazione globale nell'ambito psicofisico, a uno stato autogeno, appreso e allenato, rivolto verso un pensiero autoscelto. Si insiste sul fatto che la riduzione della vigilanza verso l'esterno potenzia il pensiero: ne conseguono sempre importanti modificazioni vegetative di un corpo che viene inteso come 'corpo-cosa' (Körperding) e non come 'corpo-intenzionato', dispiegato nel mondo (è quello che J.P. Sartre chiama en-soi e non pour-soi). Proprio in questo va individuato e sottolineato il confine netto fra la meditazione e le tecniche di concentrazione, le quali non superano l'ambito dell'esercizio psicofisico, come nel caso dell'asana e del pranayana (Taimni 1965).

È accaduto quindi che la meditazione trascendentale, pur provenendo da una tradizione religiosa di elevata spiritualità, abbia finito per connettersi ai movimenti di 'metamorfosi del sacro' (Filoramo 1986) e per tendere soprattutto allo sviluppo delle potenzialità psicologiche a fini pratici di salute psicofisica, di benessere somatico. Ha dominato dunque la prospettiva di pervenire a un controllo, apparente, del proprio livello di attivazione emozionale interna, tramite la modificazione di alcuni parametri fisiologici solitamente associati all'ansia. Pur essendo limitante ed erroneo in qualunque tipo di psicoterapia spogliare il corpo di ogni connotato egoico, inevitabilmente, nell'attuale ambito clinico-scientifico, lo sbocco dell'utilizzazione delle tecniche di concentrazione non può che essere stato il biofeedback, procedimento molto utile ma assai lontano dalla meditazione trascendentale nel suo senso pieno. Dalla meditazione autentica, in senso filosofico-religioso, è così derivato un corpus di conoscenze concernente le modificazioni fisiologiche correlate con certe alterazioni degli stati di coscienza e dei loro vissuti somatici: per es., sono stati ben indagati la diminuzione dell'attivazione simpatica a carico della frequenza cardiaca e respiratoria, della pressione arteriosa, della resistenza elettrica, e l'aumento del ritmo delle onde θ (theta) e della frequenza delle onde β (beta) encefaliche (v. il capitolo I segnali elettrici e magnetici, Elettrofisiologia) durante lo stato samadhi. Ciò ha indotto diversi autori a utilizzare sistematicamente le tecniche di concentrazione (impropriamente dette meditative) nella terapia di numerosi disturbi psichici, specie quelli caratterizzati da rilevante componente ansiosa, inclusa l'insonnia, nella convinzione che è possibile agire sullo stato emotivo e sulle sue condizioni fisiologiche attraverso il controllo in feedback di funzioni abitualmente considerate automatiche e volontarie, e che entro certi limiti il controllo viscerale può essere appreso. Va però precisato che qui si tratta non di psicologia ma di psicofisiologia, cioè di qualcosa che, pur nella ricchezza del suo apporto, è destinato a ignorare il corpo come intenzionalità, apertura, progetto.

In termini psicoanalitici, si può dire che la meditazione trascendentale è una pratica in cui ha luogo una regressione adattativa; può essere considerata anche come una forma di desensibilizzazione e di deautomatizzazione. Occorre dunque usare molta cautela nella valutazione dei suoi effetti. L'area della ricerca comparativa, specie con il feedback, sembra destinata a essere il settore di studio più importante, senza con ciò negare gli effetti benefici delle applicazioni pratiche. Ciò che appare necessario valutare con prudenza è l'importanza, il significato della meditazione trascendentale nei nuovi movimenti spirituali, i quali sono di impianto molto vario: per es. Scientology, New age, Testimoni di Geova, Bambini di Dio, le nuove religioni giapponesi, come la mahikari, diffusa anche in Italia, le psicosette (Antonello 1992), le sette sataniche (Del Re 1995) e le neostregonerie (Gatto Trocchi 1994). Questo proliferare di movimenti è indizio di un 'nomadismo culturale', di un disprezzo per la cultura tradizionale, cui si accompagna l'inquietante ricerca di una mitologia alternativa e di un'assiologia forte.

Bibliografia

m. antonello, Le psicosette, "Sette e religioni", 1992, 7, p. 368 e segg.

Biofeedback, ed. P. Pancheri, Roma, Bulzoni, 1979.

Biofeedback behavioral medicine, ed. L. Birk, New York, Grune & Stratton, 1973.

b. callieri, Riflessione, meditazione, contemplazione, in Atti del Congresso delle Clarisse, San Marino, Urbania, 1978.

m. del re, Riti e crimini del satanismo, Napoli, Jovene, 1995.

m. dillbeck, The effect of the trascendental meditation technique on anxiety level, "Journal of Clinical Pathology", 1977, 33, pp. 1076-78.

g. filoramo, I nuovi movimenti religiosi. Metamorfosi del sacro, Roma-Bari, Laterza, 1986.

c. gatto trocchi, Le sette in Italia, Roma, Newton, 1994.

d. langen, Training autogeno e meditazione: affinità e differenze, in Psicoterapie, a cura di L. Peresson, Padova, CISSPAT, 1978.

j.h. schultz, Das autogene Training, Stuttgart, Thieme, 198718.

Scientific research on the transcendental meditation program, ed. D. Orme-Johnson, L. Domash, J. Farrow, Zürich, MIU, 1975.

d.h. shapiro, d. giber, Meditation and psychotherapeutic effects, "Archives of General Psychiatry", 1978, 35, pp. 294-302.

j. smith, Meditation as psychotherapy. A review, "Psychological Bulletin", 1975, 82, pp. 558-64.

i.k. taimni, The science of yoga, A commentary on the yogasutra of Patañjali in the light of modern thought, Wheaton (IL), Theosophical Publication House, 1965 (trad. it. Roma, Ubaldini, 1970).

r.h. wallace, h. benson, The physiology of meditation, "The Scientific American", 1972, 84, p. 226 e segg.

m. west, Meditation. A review, "British Journal of Psychiatry", 1979, 135, pp. 457-67.

Vedi anche
Deepak Chopra Neuroendocrinologo indiano (n. Nuova Delhi 1946). Tra i massimi esperti di medicina ayurvedica e di terapie alternative, si è formato negli Stati Uniti, dove svolge attività di docenza presso la Columbia University e la Harvard Medical School. Tra i più autorevoli ideologi del movimento della meditazione ... induismo Termine moderno, derivato dal nome del fiume Indo, che all’inizio del 19° sec. i Britannici iniziarono a usare per designare il complesso di credenze e pratiche religiose della vasta popolazione dell’India che non risultava né musulmana né appartenente ad altre religioni. Accettato dagli Indiani come ... occidente geografia Una delle quattro direzioni cardinali, quella nella quale il sole tramonta; sinonimo quindi di ovest. Emisfero occidentale Nella rappresentazione cartografica del globo terrestre in due emisferi, quello occupato dalle Americhe. Indie Occidentali Nome con cui fu indicata l’America all’epoca ... buddismo Disciplina spirituale fondata da Buddha, vissuto nell'India nord-orient. fra 6° e 5° sec. a.C. Nei secoli successivi il buddismo assunse i caratteri di dottrina filosofica e di religione ateistica, diffondendosi in gran parte del subcontinente e in vaste zone dell'Asia orientale. Il buddismo appare come ...
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Altri risultati per Meditazione trascendentale
  • meditazione trascendentale
    Enciclopedia on line
    meditazióne trascendentale In psicologia, locuzione con cui si definisce una tecnica psicoterapeutica di autoconcentrazione e di addestramento al controllo di alcuni stati emotivo-cognitivi in alterato equilibrio. Le tecniche di meditazione trascendentale (respirazione rilassata e ripetizione di un ...
Vocabolario
trascendentale
trascendentale agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine. In partic.: 1. In filosofia,...
meditazióne
meditazione meditazióne s. f. [dal lat. meditatio -onis]. – 1. a. L’azione e l’effetto del meditare; concentrazione della mente nella speculazione e contemplazione di verità religiose, o di problemi filosofici o morali: attenta, profonda,...
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